Da gennaio sarà possibile acquistare la cannabis terapeutica nelle farmacie italiane, già venti chili disponibili

Da gennaio si potrà acquistare la cannabis terapeutica nelle farmacie italiane e, fa sapere Repubblica, sono già pronti per essere spediti venti chili di fiori.

A produrla ci pensa lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze diretto dal colonnello Antonio Medica, che è soltanto in attesa che vengano firmate le ultime carte per poter iniziare a far fronte alla prenotazioni da parte delle Regioni o direttamente dalla farmacie ospedaliere.

La produzione statale della marijuana terapeutica è ormai a pieno regime e, si legge sempre su Repubblica, è divisa in varie fasi di coltivazione svolte contemporaneamente per avere un raccolto ogni tre mesi.

“Il fabbisogno delle Regioni italiane, la maggior parte delle quali ha inserito la cannabis tra le opzioni terapeutiche a disposizione dei medici per combattere il dolore in una serie di patologie, dovrebbe essere di circa 100 chili all’anno. Dunque i 20 già prodotti dallo stabilimento fiorentino serviranno a rispondere alle prime richieste ma il lavoro dovrà essere continuo. Anche per questo l’attività delle serre non si interrompe praticamente mai”.

L’obiettivo della coltivazione toscana è quello di garantire allo Stato un risparmio, in quanto attualmente sia in Toscana che nel resto d’Italia, ancora oggi la cannabis viene acquistata all’estero, prevalentemente in Olanda.

Dietro prescrizione del medico specialista la cannabis sarà consumata al naturale, quindi non sarà utilizzata per sintetizzare farmaci.

Ai pazienti che avranno bisogno della cannabis come antidolorifico il medico specialista preparerà un piano terapeutico nel quale indicherà le quantità da assumere ogni giorno e invierà il paziente a ritirare la sostanza.

Nei mesi scorsi, il ministero ha preparato anche il “bugiardino” della marijuana, spiegando che può essere utile quale analgesico per patologie che comportano spasticità, come la sclerosi multipla o lesioni al midollo, nei dolori cronici soprattutto di natura neurologica; la nausea da chemio o radioterapia; per stimolare l’appetito di chi soffre di anoressia nervosa; ecc.

La posologia è di due tipi: preparare un decotto, bollendo le inflorescenze, o usare un vaporizzatore, inalando i principi attivi senza che la sostanza venga bruciata.

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