Ribaltata la condanna in appello per un chirurgo estetico assolto dopo 9 anni. L’accusa era di lesioni colpose ai danni di un bimbo di due anni
L’accusa di lesioni colpose ai danni di un bambino di circa due anni è caduta, in appello, per un chirurgo estetico assolto dopo 9 anni.
È accaduto a Messina, dove il dott. Gabriele Delia, il chirurgo estetico assolto dopo 9 anni, ha visto la risoluzione positiva del caso che lo aveva coinvolto.
Il medico, chirurgo del Policlinico, è stato infatti dichiarato innocente perché il fatto non sussiste.
I Giudici della Corte di appello (Presidente Sicuro, a latere Blatti ed Orlando) hanno accolto l’appello proposto dai difensori del chirurgo estetico assolto dopo 9 anni.
La sentenza è stata ribaltata.
In primo grado, infatti, il professionista era stato condannato alla pena di sei mesi di reclusione.
Non solo. Era stato anche previsto al risarcimento del danno, con riconoscimento di una provvisionale di 50000,00 euro.
Ma andiamo ai fatti.
Il medico, in servizio presso il reparto di chirurgia plastica del policlinico universitario di Messina, era accusato di lesioni personali colpose ai danni di un bimbo di poco più di due anni.
Il piccolo paziente era giunto alla sua osservazione – come precisano i difensori, gli avvocati Carmelo Torre e Nino Favazzo – perché affetto da una patologia la cui risoluzione richiedeva l’intervento chirurgico.
Sebbene l’intervento si sia svolto dietro specifica indicazione e nel rispetto delle regole dell’ars medica, c’erano stati problemi.
L’insorgenza di una recidiva, infatti, aveva fatto sì che i genitori del piccolo paziente si rivolgessero ad un’altra struttura sanitaria e a presentare la denuncia da cui l’indagine ed il processo hanno preso le mosse.
Dopo ben 9 anni di processo, le ragioni del chirurgo e la tesi difensiva sono state finalmente riconosciute da Giudici di secondo grado.
Questi ultimi, con la sentenza di assoluzione, hanno anche revocato le statuizioni civili.
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