Tra gli imputati per truffa alle assicurazioni, per i finti infortuni sugli sci,  il legale rappresentante dello studio medico Gran Madre di Bardonecchia. 

Avrebbero truffato la compagnia assicurativa Reale Mutua Assicurazioni, denunciando finti infortuni sugli sci, o infortuni realmente avvenuti, ma in circostanze e tempi diversi. Per questo sono in 26 ad essere finiti a giudizio, mentre i capi d’imputazione sono 34. L’udienza è prevista per il 23 novembre, di fronte dal giudice Ambra Cerabona.
I fatti risalgono all’estate 2014-2015. Ed è stata la Guardia di Finanza ad accendere i riflettori sul caso, dopo la denuncia dell’assicurazione Reale Mutua. Sotto i fari degli inquirenti gli skypass, per l’appunto assicurati, che garantivano una copertura in caso di infortunio, durante le discese. Gli sci erano in vendita sugli impianti gestiti dalla Colomion Spa.
Nel corso delle indagini i finanzieri avevano scoperto alcune anomalie, proprio riguardo agli sci assicurati. Gli infortunati, inoltre, si erano rivolti tutti allo studio medico Gran Madre di Bardonecchia, dal dottor Valter Tomassone, che è tra gli imputati.
Il pm Emanuela Pedrotta ha chiesto per tutti il rinvio a giudizio, con l’accusa di aver truffato la compagnia Reale Mutua Assicurazioni, denunciando incidenti fantasma.

I finti infortuni sugli sci

Di fatto, Tommasone visitava i pazienti infortunati, e poi fatturava alla Reale Mutua il costo delle prestazioni, ognuna per un importo di 352 euro. Secondo gli accertamenti della finanza, i “furbetti degli sci”, che non avevano acquistato lo skipass assicurato e poi si erano infortunati sulle piste, avrebbero partecipato alla truffa.
Il loro compito era quello di acquistare successivamente una tessera con assicurazione, per ottenere un risarcimento. Con questa dinamica, di fatto, gli incidenti erano certo diversi da quelli denunciati a monte.
Il dottor Tomassone, difeso dall’avvocato Michele Galasso, è stato indicato come “ideatore e istigatore della condotta fraudolenta”. E tra gli imputati c’è anche un suo stretto collaboratore, il dottor Francesco Giacalone.
E proprio al dottor Giacalone viene contestato un falso. Il medico, assistito dall’avvocato Matteo Bonatti, avrebbe “attestato falsamente un referto medico”. Nel compilare i documenti, dopo aver visitato uno sciatore infortunato, avrebbe riscontrato una contusione “al gomito destro” che lo sciatore in questione “non aveva riportato”.

Gli sciatori imputati

Tra gli sciatori imputati di falsi infortuni sugli sci ci sono molti torinesi, ma anche alcuni liguri, pugliesi e laziali. Gli episodi contestati sono molti. C’è il caso della signora di Genova, difesa dall’avvocato Roberto De Sensi, che ha acquistato uno skipass assicurato di 5 giorni, infortunatasi nel marzo 2015.
C’è il caso dello sciatore di Bari possessore di un abbonamento stagionale. Caso simile a quello dello sciatore di Rieti, assistito dall’avvocato Luigi Del Vento. L’uomo, nel dicembre 2014, ha denunciato un infortunio avvenuto però “in circostanze diverse”.
 
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