Giovedì 15 ottobre 2015 nella Sala Grande della Fornace Carotta, in via Siracusa 61 a Padova, alle ore 20,45 si tiene il dibattito dal titolo «La scuola e le sostanze di uso voluttuario. Educazione, Formazione, Istruzione». Intervengono Ruggero Chinaglia, (medico, psichiatra, cifrematico), Stefano Grigoletto (farmacista, assessore del Comune di Padova), Aurora Scala (dirigente scolastico del Liceo Tito Livio di Padova), Angelo Varese (psicanalista). L’avvenimento è organizzato dall’Associazione cifrematica di Padova, con il Patrocinio del Comune di Padova. Perché questo dibattito, il sesto organizzato dal’’Associazione intorno al tema dell’abuso di sostanze psicoattive?

L’uso e l’abuso di sostanze psicoattive sono sempre più dilaganti da parte di persone appartenenti ai differenti strati sociali, rendendo evidente che non si tratta di una questione di ceto o di classe. Dopo avere esplorato le mitologie connesse allo svago, al benessere, alla promessa di felicità, alla vita facile, al successo, all’idea di aiuto per raggiungere i risultati agognati, che facilmente e diffusamente sono il pretesto per l’assunzione di sostanza, questa volta l’attenzione è posta sulla scuola, per interrogarci se il contributo che viene dalla scuola oggi, per la formazione intellettuale dei giovani, basti a affrontare questo problema sociale in modo efficace sin dalle più giovani età. Il problema che si pone al dibattito non è tanto se all’interno o all’esterno delle scuole ci sia chi proponga o faccia uso di sostanze psicoattive e quale sia il modo per impedirglielo, ma se il messaggio che è dispensato nelle scuole insieme all’istruzione, concorra all’educazione e alla formazione intellettuale e fornisca validi strumenti per fronteggiare il richiamo costituito dal facile uso di sostanza. L’educazione allo sforzo e la formazione alla qualità sono i presidi culturali e intellettuali per fronteggiare il cedimento alla sostanza che si manifesta poi, nel corso degli anni, in svariati modi. Come attuarle?

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