Con 69 progetti di ricerca attivi il centro siciliano si attesta come eccellenza nazionale creando occupazione e trainando il livello qualitativo del sistema sanitario regionale

L’ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo entra a far parte del sistema dei 42 IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) italiani, in base ad un decreto firmato lo scorso anno dal Ministro per la Salute Beatrice Lorenzin. Negli ultimi 15 anni sono 1600 i trapianti di fegato, rene, cuore, polmone, pancreas in adulti e bambini provenienti non solo dalla Sicilia, ma anche da altre regioni italiane e dall’estero. I risultati riportati sono a livello dei migliori centri nazionali e internazionali e collocano l’ISMETT tra i centri di eccellenza del nostro Paese.

“L’ISMETT ha tutti i parametri di centro di cura e ricerca al di sopra della media nazionale – ha affermato il Ministro Lorenzin – ll Sud può e deve avere strutture come queste. Non c’è nessuna differenza rispetto al resto del Paese. Occorre però che questa struttura trovi, insieme alla Regione, un equilibrio per integrarsi nella rete della Sicilia. Questo perché quello che spesso manca è il fare sistema. Su questo dobbiamo lavorare. Per dimostrare come la Sicilia possa puntare sui centri d’eccellenza”.

Al momento, sono 69 i progetti di ricerca, sviluppo e formazione attivi presso ISMETT, grazie ai quali sono stati creati 125 nuovi posti di lavoro, subordinati e parasubordinati. L’età media di coloro che ha ottenuto un contratto di ricerca è di 32 anni. Nel 60 per cento dei casi si tratta di donne, nell’88 per cento dei casi, inoltre, si tratta di giovani che hanno studiato in Sicilia. Di questi il 6 per cento, aveva lasciato l’Isola ed è tornato per lavorare in ISMETT.

I vertici dell’Istituto contano, inoltre, di aumentare il numero dei posti letto, dai 100 previsti dalla nuova rete ospedaliera ai 114 chiesti all’assessorato alla Salute. L’obiettivo a lungo a termine è poi quello di attirare maggiori fondi per la ricerca: “Attualmente – spiega il direttore dell’ISMETT Angelo Luca – sui 200 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato per gli IRCCS, alla Sicilia ne vanno 4 milioni, il due per cento. La nostra ambizione è aumentare questi numeri”.

“Per assicurare qualità ed efficienza del servizio sanitario – ha affermato Francesco Bevere, direttore generale dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) – è necessario garantire interventi di misurazione che coinvolgano anche gli Istituti di eccellenza quali gli IRCCS. Per questi istituti – prosegue – è necessario individuare specifici indicatori rivolti alla misurazione della qualità delle cure e dei risultati della ricerca trasnazionale applicata ai percorsi di cura. E’ attraverso il confronto, la collaborazione e la partecipazione dei principali protagonisti del settore e della ricerca, che saremo in grado di mettere a punto un cruscotto anche in settori altamente specializzati come il contesto dell’ISMETT”.

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