Un infermiere è stato accusato di omicidio volontario per il caso di un decesso di un suo paziente, morto per una iniezione di sedativo

Un infermiere dell’ospedale di Carmagnola, in provincia di Torino, è accusato di omicidio volontario per il caso di un decesso di un suo paziente, morto per una iniezione di sedativo.
Ma ecco i fatti.
L’infermiere è accusato di omicidio volontario per la morte, avvenuta il 27 ottobre 2015, di Giovanbattista Tuninetti.
Tuninetti era un pensionato 86enne carmagnolese morto per una iniezione di sedativo dopo un mese di ricovero in ospedale.

A sostenere la tesi dell’assassinio, nell’udienza preliminare iniziata martedì 12 dicembre, è stata il pm Laura Deodato.

Per Deodato quell’iniezione non avrebbe mai dovuto essere fatta. Non solo, questa non era stata mai nemmeno prescritta dal medico.
La decisione, dunque, sarebbe stata presa in autonomia soltanto dell’infermiere. Il magistrato ha inoltre contestato all’imputato le aggravanti dei futili motivi e dell’uso di sostanze velenose.
L’anziano, del tutto autosufficiente, si era presentato all’ospedale un mese prima del decesso con dei banali sintomi influenzali e dei capogiri. L’esame autoptico ha stabilito che la morte è avvenuta per insufficienza respiratoria. I suoi familiari, rappresentati dall’avvocato Marco Calosso, chiedono giustizia.
Nell’udienza di martedì 12 dicembre, il gup Giorgio Morando ha disposto, su richiesta dei legali della difesa Alberto Cochis e Alessandra Piano, una perizia.
Questa dovrà stabilire le cause del decesso sulla base della documentazione raccolta nel corso delle indagini. Quest’ultime sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Moncalieri.

Anche la Asl To5 ha diramato una dichiarazione.

“Circa un mese dopo il decesso del paziente – spiega la Asl – è giunta a questa Asl una segnalazione di una presunta somministrazione di un farmaco non prescritto dai medici nel giorno precedente il decesso, di cui non risulta alcuna evidenza nella documentazione clinica in possesso dell’ospedale. L’azienda ha quindi immediatamente trasmesso alla procura di Asti tale segnalazione per l’accertamento dei fatti e ha collaborato con la stessa nello svolgimento delle indagini. Contestualmente, ha trasferito l’infermiere coinvolto a una mansione che non comportasse assistenza diretta a pazienti né accesso a terapie e ha avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare. Attende, inoltre, l’esito del procedimento giudiziario per adottare eventuali nuovi provvedimenti”.
Adesso resta da capire se le accuse di omicidio volontario a carico dell’infermiere cadranno, o verranno confermate.
 
 
 
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