Aperta un’inchiesta a carico dei medici del Fazzi per il caso di una signora costretta a partorire in auto dopo essere stata dimessa.
Partorire in auto. E’ successo lo scorso settembre a Lecce ad una signora appena dimessa dall’Ospedale Fazzi. Aperta un’inchiesta per accertare le responsabilità dei medici dell’ospedale pugliese.
La vicenda
Una donna incinta alla 41esima settimana si è recata all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce avvertite le prime doglie. Dal Pronto soccorso è stata trasferita al reparto di Ostetricia. Dopo un tracciato Il medico di turno ha spinto la signora e il marito a tornare a casa, perché a suo dire non era ancora giunto il momento del parto.
Dopo circa due ore dal rientro a casa, ad una decina di chilometri dall’Ospedale, la signora ha deciso di tornare indietro ritenendo il parto imminente.
Durante il tragitto da casa all’ospedale la donna è stata costretta a partorire in auto, aiutata dalla mamma, vicino una rotonda strada che collega Lecce a Melendugno. Subito dopo il parto, la corsa verso il reparto di Ginecologia del Fazzi.
Giunti in reparto, la bambina è stata ricoverata in Terapia intensiva. La piccola è rimasta in ospedale nella prima settimana di vita. E’ stata poi trasferita al policlinico di Bari per una bronchite. Ora le sue condizioni di salute sono buone.
Aperta un’inchiesta
Preoccupata che il parto, avvenuto in maniera poco consona sui sedili di un’auto, possa aver provocato danni alla sua bimba, la signora e il marito hanno sporto denuncia.
La Procura della Repubblica di Lecce ha avviato gli accertamenti del caso finalizzati a chiarire le responsabilità dei medici.
I reati ipotizzati sono: omissione di atti d’ufficio, lesioni personali e interruzione di pubblico servizio.
La Procura sta valutando se il medico che ha visitato la signora non sia stato superficiale nelle sue valutazioni e se, con la sua decisione, non abbia messo in pericolo la vita della mamma e della neonata.
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