Sono più di 78 mila le coppie che nel 2017 hanno fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Incremento anche per i cicli e i bambini nati vivi

Sono 13.973 i bambini nati in Italia, nel 2017, da procreazione medicalmente assistita con particolare riferimento alla fecondazione eterologa. Il numero di figli nati grazie a donazione di ovociti o spermatozoi è infatti aumentato del 19% rispetto al 2016. E’ quanto emerge dalla Relazione sull’attuazione della legge 40 del 2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (Pma), inviata al Parlamento dal Ministero della Salute.

Rispetto all’anno precedente, nel 2017 sono aumentate le coppie che hanno fatto ricorso alla fecondazione assistita (da 77.522 a 78.366), i cicli effettuati (da 97.656 a 97.888) e i bambini nati vivi (da 13.582 a 13.973). L’aumento è però “da attribuirsi all’incremento dei cicli effettuati con donazione di gameti”. In totale, si legge nella Relazione, aumentano le coppie che fanno ricorso ad eterologa (da 5.450 a 6.429, +18%), aumentano i cicli (da 6.247 a 7.514, +20,3%) e aumentano i nati (da 1.457 a 1.737, +19,2%).

In base alla Relazione, nonostante i centri Pma privati siano in numero superiore a quelli pubblici (106 rispetto a 67), nel privato si effettuano meno cicli di trattamento. Nello specifico: il 35,3% dei centri è pubblico ed effettua il 37,4% dei cicli; l’8,9% è privato convenzionato ed effettua il 29,5% dei cicli; il 55,8% è privato ed effettua il 33,1% dei cicli.

Quanto all’età delle pazienti che accedono alle varie tecniche di fecondazione assistita, nel 2017, rispetto al 2016, fra le donne che si sottopongono a procreazione medicalmente assistita aumentano quelle minori di 35 anni e quelle di età compresa tra 35 e 39 anni. Diminuisce, invece, di quasi un punto percentuale la quota di pazienti con età maggiore o uguale a 40 anni.

Secondo i dati evidenziati dal dicastero della salute, l’età media delle donne che si sottopongono a tecniche senza donazione di gameti a fresco (fecondazione omologa) è pari a 36,7 anni. Si tratta comunque di un valore più elevato rispetto alla media europea pari a 34,7 anni. Nella fecondazione con donazione di gameti, invece, l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (42,4 anni) e minore se la donazione è di seme (35,6). “La maggiore età di chi accede ai cicli di donazione – sottolinea il Ministero – sembra indicare come questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all’età della donna e non per patologie specifiche”.

Leggi anche:

COPPIE GAY: PER LA CONSULTA NON È ILLEGITTIMO IL DIVIETO DI PROCREAZIONE ASSISTITA

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui