Le Province autonome di Trento e Bolzano, seguite da Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni dove il SSN funziona meglio.
È stato presentato oggi l’ultimo rapporto Crea Sanità dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha stilato una classifica delle migliori performance regionali in ambito sanitario.
Secondo i dati, il Sistema sanitario nazionale funziona al meglio nelle Province autonome di Trento e Bolzano, seguite da Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto.
Sarebbero queste, secondo il Rapporto Crea Sanità, le Regioni italiane dove il Servizio sanitario regionale registra i risultati migliori.
Quanto a Sicilia, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria queste regioni sono nell’area “critica”. In coda la Sardegna.
Il rapporto, chiamato ‘Una misura di Performance dei Servizi Sanitari Regionali’ ha evidenzaito un forte gap Nord-Sud. “Livelli maggiori di tutela della Salute si riscontrano nelle Regioni del Nord-Est del Paese”, si legge nel rapporto, ovvero laddove sono più sviluppate politiche di integrazione fra Sanità e Sociale.
Secondo i dati, nel ranking dei Servizi Sanitari Regionali (Ssr), in una posizione intermedia si posizionano Valle d’Aosta, Marche, Liguria, Umbria, Piemonte, Lazio, Abruzzo.
Ma non è tutto.
Nella valutazione del Rapporto Crea Sanità avanzano rispetto al 2017 Trento e Bolzano (dall’area di performance ‘intermedia’ a quella di ‘eccellenze’). Inoltre, avanza il Friuli (da area critica a area intermedia).
Interessante, sebbene in negativo, la retrocessione all’ultimo posto della Sardegna, il cui servizio sanitario nel 2017 aveva avuto prestazioni nella media.
Il gap tra Regioni in sostanziale equilibrio e Regioni in Piano di Rientro, “tende a ridursi, proporzionalmente al progressivo superamento delle condizioni di ‘ritardo’ delle Regioni in Piano di rientro”.
I criteri tenuti in considerazione sono diversi: sociale, esiti, appropriatezza, innovazione e economico finanziaria.
Inoltre, si è tenuto conto di una multi-prospettiva, facendo una “media” tra le valutazioni di diversi stakeholder del sistema. Si è approfondito il punto di vista di utenti, management aziendale, professioni sanitarie, istituzioni e industria medicale.
Nel complesso, il rapporto ha registrato scarsa soddisfazione in merito alle performance attuali da parte di 100 esperti. Infine, tra professionisti sanitari e management aziendale “prevale il convincimento degli esperti di avere fatto “il massimo” con le risorse disponibili”.
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