Una relazione non legislativa della Ue sostiene che tutti gli stati dell’Unione debbano introdurre il reddito minimo contro la povertà

Introdurre un reddito minimo, garantire accesso all’alloggio, alla assistenza sanitaria e all’istruzione.
È quanto si legge nella relazione non legislativa approvata dall’Europarlamento contro la lotta alla povertà e alla marginalizzazione.
Secondo la relazione, approvata dalla plenaria del Parlamento Europeo, con 451 voti favorevoli, 147 voti contrari e 42 astensioni, tutti gli Stati europei devono introdurre un reddito minimo.
Il documento approvato invita gli Stati membri a pensare a regimi di reddito minimo che siano adeguati. Ma va ricordato che nulla hanno a che vedere con il salario minimo o con il reddito universale.
Non solo. Tutti gli Stati della Ue dovrebbero garantire “anche l’accesso all’alloggio, all’assistenza sanitaria e all’istruzione e il sostegno ai bambini, ai disoccupati, alle famiglie monoparentali e ai senzatetto”.
Come comunica in una nota l’Europarlamento, l’importanza di regimi di reddito minimo è stata già sottolineata a gennaio scorso nella risoluzione su un pilastro europeo dei diritti sociali.
Una misura che la Ue ritiene necessaria.

In Europa, infatti, quasi 120 milioni di persone, ossia circa il 25% della popolazione, sono a rischio di povertà ed esclusione sociale.

I dati, che si riferiscono al 2015, rilevano che queste persone sono soprattutto bambini, le donne, i disoccupati, i nuclei familiari monoparentali e le persone con disabilità.
La maggior parte dei Paesi Ue già dispone di programmi di reddito minimo.
“Ma – scrive il Parlamento – non tutti forniscono sufficiente sostegno a coloro che ne hanno bisogno”.
L’Italia è uno dei Paesi in cui il sostegno al reddito non è considerato adeguato ad affrontare i bisogni delle persone e delle famiglie.
A dirlo è uno studio allegato dal Parlamento alla nota.
Questo “a causa del basso livello di sostegno (80 euro a persona) e per la copertura molto bassa, dovuta alle condizioni molto stringenti che limitano le nuove misure solo alle famiglie con necessità multidimensionali in condizioni economiche di estrema deprivazione”.

Ma quali sono le proposte del Parlamento Ue?

La prima è fissare un reddito minimo utilizzando la soglia di rischio di povertà e altri indicatori Eurostat. Poi, garantire alla misura un finanziamento pubblico adeguato.
Si parla poi di rendere i regimi di reddito minimo più adattabili alle esigenze dei più vulnerabili.
Infine, di rivedere i requisiti per garantire che siano coperte tutte le persone bisognose.
L’idea sarebbe quella di unire il sostegno finanziario con un accesso più agevole ai servizi sociali pubblici come alloggio, sanità, istruzione e formazione.
 
 
 
 
Leggi anche:
POVERTÀ E CURE MEDICHE, PER 12 MILIONI DI ITALIANI TROPPO COSTOSO CURARSI

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui