Una pronuncia del Tribunale di Torre Annunziata ha fornito precisazioni circa la responsabilità della P.A. sul danno da cose in custodia

La questione relativa alla responsabilità della P.A. in caso di danno da cose in custodia è stata affrontata nella sentenza n. 227/2015 dal Tribunale di Torre Annunziata.
Nello specifico, la responsabilità della P.A. per quegli eventi lesivi causati da “cose” – come il fondo stradale – di cui essa è custode, è questione dibattuta da tempo in giurisprudenza.

Perché sebbene sia chiaro che la Pubblica Amministrazione, proprietaria di una strada aperta al pubblico transito, ne sia la custode e abbia quindi l’onere di sorvegliare la strada stessa, va ricordato un altro aspetto.

E cioè che si possono definire custodi tutti soggetti pubblici o privati che hanno una disponibilità piena ed esclusiva della cosa.
Non solo.
In base all’art. 2051 c.c. che delinea la ipotesi di responsabilità della P.A. in questi frangenti, è la natura intrinseca delle cose su cui il custode ha potere di vigilanza e controllo a rivelarsi potenziale fonte di danno. E non, diversamente da quanto si può pensare, il comportamento del soggetto responsabile.
Inoltre, anche i beni demaniali sostanziano la responsabilità della P.A., a meno che questa non dimostri la sussistenza del caso fortuito.
Quest’ultimo aspetto, infatti, è il solo idoneo a escludere la responsabilità del soggetto pubblico custode del bene.

Per quel che concerne l’onere della prova sul tema, questo incombe sul soggetto che ha una relazione qualificata con la cosa, da cui scaturisce l’obbligo di custodia.

Di quest’aspetto si è occupato diffusamente la sentenza in esame.
Nel caso di specie, un soggetto che viaggiava a bordo di ciclomotore, a causa di una buca presente sul manto stradale, ha avuto un incidente.
A seguito della caduta, ha riportato delle lesioni personali per le quali ha richiesto la condanna della P.A. al risarcimento dei danni.
Ebbene, la buca che ha causato l’incidente non era visibile in quanto piena d’acqua. Non solo. Non era nemmeno segnalata.
Un aspetto, questo, che è stato appunto messo in evidenza dal giudice del Tribunale di Torre Annunziata e affrontato dall’Avv. Laura Faretta in questo approfondimento che vi consigliamo di leggere
 

La Redazione

 
 
 
 
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