Slitta di un anno l’ultima fase della riforma delle tariffe e i relativi aumenti sulle bollette della luce. I rincari saranno rinviati al 2019

La riforma delle tariffe è stata rimandata al 2019. Slittano così di un anno gli aumenti previsti per le bollette elettriche. L’AeegSi ha infatti rimandato al prossimo anno l’ultima fase della riforma delle tariffe.
Questa riguarda le componenti degli oneri generali di sistema per i clienti domestici. A stabilirlo, nella delibera 867/2017/R/eel, è l’Autorità per l’energia in seguito alla comunicazione ricevuta dal Ministro dello Sviluppo economico.
Quest’ultimo, a sua volta, ha seguito le risoluzioni parlamentari approvate in Commissione Attività produttive della Camera.
La commissione Attività produttive della Camera ha approvato la risoluzione del deputato del Pd Gianluca Benamati per impegnare il governo ad “assumere iniziative volte a individuare gli obiettivi da privilegiare nell’attuazione dell’ultima fase della riforma tariffaria e a rinviare di un anno il completamento della riforma”.
Questo – come si legge nel documento – “in modo da assicurare gradualità nell’applicazione e omogeneità nella distribuzione delle variazioni tariffarie”.
Come comunica l’Autorità sul sito istituzionale, era stata la stessa a richiedere a Governo e Parlamento la possibilità di fornire indirizzi per posticipare di un anno quest’ultima fase della riforma tariffaria per i clienti domestici.

L’obiettivo dichiarato era quello di salvaguardare da ulteriori esborsi i clienti, in particolare quelli con bassi consumi.

Questo considerato che, come chiarito nel comunicato, “dal 1° gennaio 2018 scattano gli effetti della revisione delle agevolazioni per le imprese energivore, raccordando le tempistiche anche alla revisione in corso da parte del Governo del bonus sociale”.
Secondo l’Authority, la riforma delle tariffe per quanto riguarda le componenti legate alla tariffa di rete è stata già completata lo scorso 1° gennaio 2017. Ciò “eliminando per questa parte ogni elemento di progressività, adempiendo a pieno alle esigenze regolatorie e nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità ambientale”.
Pertanto, ne consegue che per le sole componenti legate agli oneri generali, rimane in vigore la struttura già prevista per il 2017.
Questo però “con la differenziazione tra clienti residenti e non residenti (indipendentemente dal livello di potenza), l’applicazione di una quota fissa per i non residenti (in modo da limitare i possibili impatti sui clienti domestici residenti basso-consumanti), mantenendo i 2 scaglioni di progressività (fino a 1.800 kWh/anno e oltre 1.800) per i clienti residenti”.
 
 
 
 
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