I due specialisti avrebbe sostenuto il chirurgo italiano, accusato di truffa e licenziato dal Karolinska Instituet per aver falsificato il suo curriculum e i dati dei suoi interventi

A meno di un mese di distanza dalla scelta annuale del Premio Nobel per la Medicina, il Comitato per l’assegnazione del prestigioso riconoscimento, composto da 50 esponenti del panorama scientifico internazionale, ha deciso di allontanare due dei suoi membri, Harriet Wallberg e Anders Hamsten, in seguito allo scandalo che si è abbattuto sul Karolinska Institutet di Stoccolma e che ha al centro l’operato del medico italiano Paolo Macchiarini.

Macchiarini, secondo un rapporto presentato dal Karolinska sarebbe colpevole della falsificazione dei dati sui trapianti di trachea da lui effettuati, usando per la prima volta al mondo le cellule staminali.

Il camice bianco, già accusato nel 2010 in Italia di truffa ai danni di alcuni pazienti dell’Ospedale Careggi di Firenze, quello stesso anno viene arruolato dall’Ateneo svedese, che a inizio 2016 scopre l’inesattezza delle informazioni riportate sul suo curriculum, nonché delle descrizioni dei suoi interventi. Il medico viene immediatamente licenziato ma la vicenda porta all’apertura di una minuziosa inchiesta che travolge l’istituto scandinavo.

Il rapporto finale, presentato lo scorso 5 settembre a Stoccolma, accusa il Karolinska di “nonchalance nei confronti delle regole, condotte irresponsabili e mancato rispetto delle procedure” nel reclutamento del medico italiano. Fin da subito “apparvero infatti dei segnali che l’Istituto avrebbe dovuto prendere in considerazione”.

Tornando all’allontanamento dei due giudici del Comitato per il Nobel, annunciato nelle scorse ore dal segretario della Nobel Assembly Thomas Perlmann, la decisione sarebbe dettata dalla circostanza che i due specialisti avrebbero sottovalutato le scorrettezze del chirurgo, facendo addirittura pressioni per l’estensione del suo contratto.

Macchiarini, che al momento risiederebbe in Russia dove sarebbe a capo di un progetto di rigenerazione dei tessuti, potrebbe finire anche davanti alla giustizia svedese. rischiando l’incriminazione per alcuni interventi svolti tra il 2011 e il 2012, due dei quali hanno portato al decesso dei pazienti operati.

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