L’Associazione dei Giovani Avvocati lancia l’allarme sulla sicurezza degli uffici giudiziari chiedendo misure più rigorose per impedire gesti violenti nei confronti di avvocati e magistrati

Avvocati e i magistrati, stanno diventando obiettivi privilegiati di episodi di violenza. Gesti compiuti da parte di cittadini che, avendo a che fare loro malgrado con la giustizia, reagiscono con comportamenti delittuosi. E’ l’allarme lanciato da Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) in relazione alla sicurezza degli uffici giudiziari e alla disarmante facilità di accesso alle strutture.

“Un paese che non è in condizioni di proteggere quei luoghi dove la giustizia è amministrata – si legge in una nota – è un paese vulnerabile, fragile, facilmente soggetto alle aggressioni di chi, spesso, non ha oramai più nulla da perdere”.

Nel corso degli ultimi anni, le modalità di accesso agli uffici sono diventate sempre più rigorose. Numerosi palazzi di giustizia si sono dotati, oltre che di personale di vigilanza armata, anche di metal detector; tuttavia, pur apprezzando quanto realizzato finora, AIGA ritiene necessari ulteriori passi avanti. Tra questi, l’estensione del ricorso ai metal detector anche alle sedi di Corte d’Appello, ai Tribunali dei Minorenni, ai Giudici di Pace; e ancora l’intensificazione dei controlli anche a campione all’interno degli uffici, sensibilizzando tutti i protagonisti della realtà giudiziaria.

 “Occorre impedire che nei Tribunali la ‘giustizia’ venga esercitata con violenza introducendo armi da taglio o da sparo”, afferma il Presidente AIGA, Alberto Vermiglio.

Si tratta di  “luoghi dove la maggior parte delle decisioni, siano esse civili o penali, vengono spesso assunte con un travaglio interiore del Giudice”; e con un “coinvolgimento non solo professionale, ma molto spesso emotivo” degli avvocati che assistono gli imputati.

“Comprendiamo bene – sottolinea Vermiglio – che, soprattutto nei grossi uffici giudiziari, un controllo approfondito comporta un ostacolo fisico all’accesso; ma è un sacrificio al quale dobbiamo soggiacere per garantire la nostra incolumità e la serenità del lavoro quotidiano”. “Paradossalmente – conclude il Presidente Aiga – assistiamo, invece, a difficoltà di accesso agli uffici da parte dei soggetti portatori di handicap. Spesso coesistono barriere architettoniche che, per la complessità architettonica di alcuni uffici, è difficile rimuovere completamente”.

 

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