E per fronteggiare le vaccinazioni in calo, l’Assessorato al Welfare pensa a un vademecum

Continua a essere un problema quello delle vaccinazioni in calo in tutta Italia, tra proteste degli antivaccinisti e tanta disinformazione. Come riportato dal “Corriere della Sera”, i numeri sono piuttosto preoccupanti, pur variando da regione a regione. In generale, le vaccinazioni in calo sono – oltre all’anti-polio – anche quelle contro Epatite B, Haemophilus B, Difterite, Tetano e Pertosse: tutte quelle, insomma, contenute nell’esavalente, la cui prima dose viene fatta dai tre mesi in poi. A dirlo sono i risultati del più recente monitoraggio sulle coperture vaccinali fatto dal Ministero della Salute in tutte le regioni italiane e aggiornato a fine 2016. Niente di nuovo sotto al sole, se teniamo conto che proprio in relazione a questi dati il Ministero ha reintrodotto per decreto l’obbligatorietà delle vaccinazioni fino a 16 anni.
Singolare il caso della Lombardia, caratterizzata da una buona copertura vaccinale per i bimbi di due anni, più alta rispetto alla media italiana, ma che, se messa a confronto con quella di altre regioni particolarmente grosse e popolose (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna), presenta dei numeri decisamente bassi.
Ecco quindi che, a fine 2016, per la difterite la copertura si è attestata al 94,23 per cento dei bimbi lombardi di due anni, un punto sotto rispetto ai vicini piemontesi, due rispetto ai laziali. Non va meglio se si parla del vaccino contro l’epatite B. Nel 2013, infatti, a essere vaccinato era stato il 95,80 per cento dei bambini lombardi; soltanto 3 anni anni dopo, il dato è calato fino al 91,85. Unica eccezione tra le vaccinazioni in calo è quella contro il morbillo: la copertura vaccinale per questa malattia tra i bimbi lombardi supera il 93 per cento, contro la media italiana ferma all’87,26 per cento.
“Stiamo studiando il da farsi – ha dichiarato l’assessore al Welfare Giulio Gallera – giovedì avremo una riunione con l’Ufficio scolastico regionale. Le ipotesi allo studio sono diverse: l’idea è quella di realizzare dei vademecum, sia per le scuole sia per le famiglie, per dare tutte le informazioni del caso”.
“L’idea – ha dichiarato la vicesindaca Anna Scavuzzo – è quella di costruire una comunicazione unitaria, rivolta sia alle famiglie sia agli operatori. Gli aspetti da approfondire sono diversi: per esempio, abbiamo interpellato il nostro ufficio privacy, per capire quale figura tra il docente, il dirigente scolastico e la segreteria scolastica deve essere incaricata di raccogliere, da settembre in poi, i certificati vaccinali”.
 
Potrebbe interessarti anche:
VACCINI, COSA DICE IL DECRETO LEGGE
RAPPORTO SUI VACCINI, NESSUN DECESSO PUO’ ESSERVI COLLEGATO CON CERTEZZA

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui