All’Ospedale Vecchio Pellegrini insorge la protesta di medici e infermieri, che denunciano strutture al collasso e carenza di risorse organiche

Prestazioni del Pronto Soccorso a rischio, carenza sistemica di risorse organiche e difficoltà logistiche. È la denuncia di medici e infermieri dell’Ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli che, insieme ai sindacalisti del comparto sanitario del nosocomio napoletano, hanno proclamato lo stato di agitazione.
“Fa scandalo vedere immagini con insetti sui letti dei pazienti o blatte nei corridoi – dichiarano – ma è altrettanto scandaloso non poter offrire assistenza”.
A partire da oggi, è stato proclamato lo stato di agitazione di medici e infermieri dell’ospedale nella Pignasecca, oramai unico pronto soccorso nel cuore del centro storico di Napoli.
“La struttura è al collasso e in piena agonia per la carenza di risorse organiche – hanno dichiarato Gino Brancaccio e Armando Angelini della Cgil presidiale – per cui tra poco potremo garantire solo le emergenze, perché sono stati deportati 17 infermieri, di cui la metà del pronto soccorso che ora è in ginocchio”.
Una situazione piuttosto grave, già denunciata nei giorni scorsi da un documento a firma del primario del pronto soccorso, il quale segnalava alla direzione del Vecchio Pellegrini “la grave criticità che si è venuta a creare per la movimentazione del personale in uscita, per cui non si può gestire la corretta turnazione e funzionalità dell’emergenza presidiale”.
A causa della mancanza di infermieri al Vecchio Pellegrini, infatti, le prestazioni di pronto soccorso sono a rischio. Un’emergenza che si è verificata anche all’ospedale Loreto Mare dove una nota, datata 19 giugno 2017 e sottoscritta dal responsabile dell’emergenza medica, dichiarava la difficoltà di organizzare il pronto soccorso a causa della carenza di organico infermieristico.
Quello che adesso ci si chiede è dove si trovino gli infermieri prelevati dai vari reparti ospedalieri. “Hanno trasferito gli infermieri all’Ospedale del Mare dove il pronto soccorso non è ancora attivo e neanche la programmazione chirurgica operatoria – hanno spiegato Gino Brancaccio della Cgil e Eugenio Cerciello della Uil – è inaccettabile che esistano strutture in estrema sofferenza come la nostra ed altre prossime all’apertura”.
Una situazione, quella in cui versa il Vecchio Pellegrini, di gravità assoluta anche alla luce degli investimenti effettuati negli ultimi anni. “Ci sono voluti 3 anni di cantieri e svariati milioni investiti per attivare il nuovo pronto soccorso del Vecchio Pellegrini – concludono i sindacalisti – facciamo fronte a una richiesta dell’utenza di 700 mila abitanti che ora non siamo più in grado di garantire”.
Nel documento sottoscritto dai portavoce sindacali del presidio di Cisl, Uil, Cgil ed anche Fials, rappresentato da Mario Santangelo, si parla di una vera e propria “deportazione” delle risorse. E dire che, soltanto pochi mesi fa, al Vecchio Pellegrini, erano state destinate ben 10 unità in più di infermieri per attivare il nuovo Pronto Soccorso. Lo stesso che era stato inaugurato in pompa magna proprio dal governatore Vincenzo De Luca, il 26 novembre 2016, con l’intento di “assicurare alla città il massimo dell’assistenza sanitaria”. Una promessa che, a quanto pare, non è stata mantenuta.
 
Potrebbe interessarti anche:
FORMICHE IN OSPEDALE, SCANDALO ALL’OSPEDALE SAN PAOLO DI NAPOLI
SCARAFAGGIO NEL CIBO AL MOLINETTE, UNA NUOVA FOTO DENUNCIA IL DEGRADO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui