I risultati di uno studio clinico evidenziano, nei forti fumatori, una percentuale inferiore di decessi per tumore del polmone tra coloro che sono stati sottoposti all’esame diagnostico

Sono stati presentati al Word Conference on Lung Cancer di Toronto, il congresso mondiale più importante sul tumore del polmone, i risultati dello studio clinico NELSON. Si tratta del più grande studio randomizzato europeo per la diagnosi precoce del cancro del polmone nei forti fumatori.

I risultati hanno evidenziato una mortalità da tumore ridotta del 26% rispetto al gruppo di controllo tra gli uomini sottoposti a Tac a bassa dose. La percentuale sale al 39% tra le donne.

I dati hanno confermato e perfino superato i risultati del precedente studio americano NLST, che dimostrava una riduzione di mortalità del 20%. L’attuazione dello screening nei soggetti fumatori – sottolinea l’Istituto Europeo di Oncologia – deve pertanto essere considerata una priorità, sia a livello nazionale che Europeo.

“IEO è stato pioniere a livello internazionale nella ricerca sulla diagnosi precoce del tumore polmonare – dichiara il Professor Massimo Bellomi, Direttore della Radiodiagnostica dell’Istituto –. Gli studi sull’efficacia della TAC a bassa dose sono iniziati qui da noi nel 2000. Da allora seguiamo circa 6000 persone ad alto rischio di sviluppare un tumore del polmone”.

“Fino ad oggi – aggiunge il Professor Lorenzo Spaggiari, Direttore del Programma Polmone allo IEO – abbiamo salvato la vita a più di 150 pazienti diagnosticando il tumore in fase iniziale, quando la malattia ha alte probabilità di guarire con un intervento poco invasivo. Possiamo fare ancora di più. Ora la sfida della diagnosi precoce è trovare il modo di selezionare meglio le persone da candidare a TAC a basse dosi”.

Si tratta, infatti, “di un esame molto costoso e difficilmente utilizzabile come screening di primo livello per tutta la popolazione dei forti fumatori”.

“L’Impegno IEO – conclude Cristiano Rampinelli, referente Tac della Divisione di Radiologia IEO – è attualmente verso l’introduzione di nuove tecniche diagnostiche”. Tra queste figurano, tra le altre, il naso elettronico e l’uso di biomarcatori, affiancate dallo sviluppo di metodiche avanzate di imaging come la radiomica. “Saremo così in grado di individuare, all’interno della popolazione dei fumatori, il sottogruppo a maggior rischio di malattia da sottoporre a Tac a basse dosi”. Lo strumento, conclude Rampinelli, “oggi si conferma come esame-salvavita per il tumore del polmone”.

 

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