Bonadefe: processo penale telematico rappresenta un passaggio fondamentale per l’ottimizzazione della giustizia e per la compressione dei tempi
E’ stato pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale il decreto del Guardasigilli Alfonso Bonafede che consente il deposito telematico di memorie e istanze delle difese presso il pubblico ministero che abbia concluso le indagini preliminari. Grazie a questo provvedimento, dunque, prende ufficialmente il via il processo penale telematico.
L’ufficio che ha avanzato richiesta per l’attivazione del deposito digitale – spiega in una nota il Ministero della Giustizia – potrà per la prima volta in Italia ricevere, con valore legale, per via telematica le memorie e le istanze successive alla conclusione delle indagini preliminari e gli avvocati potranno operare tali depositi senza produrre e depositare ulteriormente il cartaceo.
Il primo ufficio a chiedere l’attivazione è stato quello della la Procura della Repubblica di Napoli.
Il deposito telematico degli atti, al momento facoltativo, avrà valore legale a partire dal prossimo 25 giugno. Il Processo Penale Telematico – spiegano da via Arenula – ha come obiettivo quello di massimizzare la funzionalità del sistema: da tempo il ministero della Giustizia è impegnato per realizzare le infrastrutture necessarie e diffondere capillarmente la cultura del digitale, grazie anche allo sforzo profuso dal personale degli uffici giudiziari e della Direzione Generale dei Sistemi Informativi e Automatizzati (Dgsia).
La diffusione su tutto il territorio dell’esperienza pilota della Procura della Repubblica di Napoli con i successivi decreti che a breve seguiranno e con l’ampliamento della digitalizzazione a ulteriori settori del procedimento e del processo penali, rappresenterà il passo successivo di un percorso ormai irreversibile.
“Si tratta – spiega il ministro Bonafede – di un passaggio fondamentale per l’ottimizzazione della giustizia e per la compressione dei tempi. Nei nostri piani, un avvocato, dal suo studio, potrà compiere tante di quelle azioni per cui prima doveva necessariamente recarsi in tribunale. Questo – conclude – è ancora più significativo nell’ottica della nuova fase dell’emergenza Covid”.
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