Dalla mandibola, agli arti artificiali, 3Dfast spinge all’eccellenza biomedica la tecnologia delle stampanti 3D. Costi contenuti grazie alla “scannerizzazione del paziente”
Quando si dice la tecnologia al servizio della scienza. In questo caso, della scienza medica.
Ha fatto notizia, qualche settimana fa, la prima installazione in Italia di una mandibola artificiale in un paziente operato a Padova: dietro a quella incredibile protesi, si cela il lavoro della 3Dfast, azienda di Padova specializzata in prodotti in titanio, cromo-cobalto o poliammide (naylon). Una tecnica di lavorazione innovativa, la loro, che sfrutta la tecnologia della stampante 3D per rispondere alle esigenze dei pazienti.
Giovanissima, questa Pmi di Padova ha al suo attivo 12 dipendenti e, in ambito biomedicale, si occupa di progettare e produrre parti anatomiche, dal cranio al piede (ma sono al lavoro anche per protesi dedicate agli animali).
“La nostra specificità – spiega il presidente di 3Dfast Andrea Sandi, come si legge sul Sole24Ore – è di progettare protesi su misura, ad hoc; non adattiamo la protesi già esistente, ne creiamo una da zero, sui dati digitali propri del paziente. E con costi decisamente inferiori della media, poiché operando sulla scannerizzazione del paziente, predisponiamo in partenza l’installazione al computer e simuliamo l’operazione prima che essa sia effettuata, risparmiando lavoro a chirurghi e medici“.
Ma non c’è solo il caso di Padova nel carnet della 3Dfast: si va dalla ricostruzione dentale alla sostituzione di un osso nella caviglia. E Sandi fa riferimento anche alla “prima protesi al mondo per la zona pubica di un bacino fratturato che abbiamo progettato per un operaio caduto da un’impalcatura; o nel caso della ragazza madre del Burundi, per la quale abbiamo spedito, tramite una associazione umanitaria, un piccolo scanner per acquisire i dati e poter progettare una protesi a misura”.
Foto By Subhashish Panigrahi
