Il camice bianco, coinvolto in una lite tra un paziente psichiatrico e la madre, è stato accoltellato al volto. Scotti: ai medici la qualifica di pubblico ufficiale

Ancora un episodio di violenza nei confronti di un operatore sanitario. A farne le spese un medico di famiglia di Napoli. Il professionista è stato accoltellato al volto durante una visita domiciliare.

A riferire l’episodio è Manuel Ruggiero,  medico del 118 del capoluogo partenopeo che ha ideato la pagina Facebook ‘Nessuno tocchi Ippocrate’. Uno spazio che raccoglie le testimonianze dei colleghi in seguito alle aggressioni subite in strada e tra le mura ospedaliere.

Il camice bianco sarebbe rimasto ferito a seguito di una lite scoppiata all’improvviso tra un paziente psichiatrico e la madre. E’ stato medicato con sei punti di sutura al mento e avrebbe riportato la frattura di una scapola.

Sulle continue aggressioni al personale sanitario è intervenuto il Segretario della Fimmg, Silvestro Scotti, invocando un intervento da parte del Capo dello Stato, quale garante della Costituzione.

Scotti ha inoltre rilanciato una proposta già più volte invocata in ambito medico: l’equiparazione del camice bianco, durante l’esercizio delle sue funzioni, alla figura del pubblico ufficiale. Tale passo “consentirebbe l’avvio dell’azione penale d’ufficio, senza aspettare la denuncia di parte”.

Anche il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha espresso solidarietà a medici e infermieri, richiamando i cittadini a comportamenti più corretti e opportuni nei confronti dei camici bianchi.

Secondo gli ultimi dati Inail sarebbero circa 1200 ogni anno i medici vittime di violenza. In media, dunque, ci sarebbero tre aggressioni al giorno. Episodi che nel 68% dei casi interessano le dottoresse, in particolare le guardie mediche.

Sulla scia di tali dati e alla luce degli ultimi episodi Fnomceo e la Fnopo, la neonata federazione degli Ordini della Professione di Ostetrica, si sono rivolti al Ministro Lorenzin. In una lettera congiunta le associazioni hanno chiesto la convocazione, a breve, di una terza riunione dell’Osservatorio contro la violenza verso gli operatori sanitari. L’obiettivo è fare il punto sulle iniziative attivate a livello nazionale dai vari Enti coinvolti oltre a ridefinire eventuali azioni di tutela degli operatori sanitari.

 

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