Una sentenza della Cassazione ha fornito chiarimenti in merito all’ alcoltest in ospedale e ai casi in cui si possa farsi assistere da un legale
Con la sentenza numero 51284/2017, la Corte di Cassazione, quarta sezione penale, si è espressa in merito all’ alcoltest in ospedale e ai casi in cui sia possibile farsi assistere da un legale.
Per i giudici, infatti, ciò può avvenire solo se l’alcoltest è eseguito su richiesta della polizia giudiziaria.
Prima di essere sottoposto ad alcoltest in ospedale, infatti, l’automobilista va necessariamente avvisato della possibilità di farsi assistere da un avvocato, ma solo in alcuni casi.
Ai fini del predetto obbligo di informazione, occorre tenere distinte due ipotesi.
La prima è quella in cui il prelievo di sangue con il quale si accerterà lo stato di ebbrezza sarebbe stato comunque compiuto nell’ambito delle cure mediche da prestare al ferito.
La seconda è quella in cui, invece, il prelievo è eseguito solo ed esclusivamente perché lo ha richiesto la polizia giudiziaria. Ebbene, quando si parla di alcoltest in ospedale, nel primo caso l’avviso non è indispensabile.
Nel secondo, invece, da questo non si può prescindere, sebbene non sia necessario che vi ottemperino le forze dell’ordine dal momento che può farlo anche il personale medico.
Tale distinzione va ravvisata nella diversa natura degli accertamenti cui il soggetto coinvolto in un incidente stradale può essere coinvolto.
Se in entrambi i casi questi accertamenti sono certamente utilizzabili nel processo penale, solo nel primo ci si trova di fronte a un vero e proprio atto di polizia giudiziaria.
Questo, infatti, può essere equiparato a quello di cui agli articoli 352 e 354 c.p.p. al quale ha facoltà di assistere il proprio legale. In virtù di questo, e data la sua vocazione probatoria, è stato previsto l’obbligo dell’avviso.
Nel secondo caso, invece, l’ alcoltest in ospedale avviene nell’ambito di un’attività il cui fine è quello della cura della persona e non quello della ricerca delle prove di un reato.
Pertanto, la possibilità di utilizzarne le risultanze in sede processuale, quindi, è pari a quella di un documento.
Non si tratta, dunque, di un atto di polizia giudiziaria.
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