Consulcesi fa sapere che sta già predisponendo la documentazione in risposta alle numerose segnalazioni di irregolarità pervenute

A pochi giorni di distanza dalla conclusione del Concorso nazionale per le Specializzazioni di Medicina, si moltiplicano i dubbi di regolarità relativi allo svolgimento delle prove.

C’è chi afferma che andavano messe telecamere e forze di polizia nelle aule e chi si chiede se sia stato giusto svolgere l’esame in 449 sedi anziché in un’unica sede nazionale evitando in tal modo sospetti circa eventuali disparità nelle misure di vigilanza adottate.

Il pool di legali della Consulcesi fa sapere a riguardo che sono già numerose le segnalazioni di irregolarità pervenute e si profilano numerosi ricorsi anche in considerazione del fatto che verrà escluso circa il 50% dei candidati che, ricordiamo, sono 13mila a fronte dei 6700 contratti disponibili. A tal fine l’azienda fa sapere che, in attesa della pubblicazione delle graduatorie nazionali, prevista per l’11 agosto, sta cominciando ad acquisire e predisporre la documentazione utile per avviare le relative pratiche.

Rispetto agli scorsi anni i ricorsi sono in diminuzione, sottolinea il pool di legali, ma non mancano le segnalazioni di irregolarità relative al malfunzionamento di hardware e software o di scarsa sorveglianza e insufficiente schermatura delle aule per rendere impossibile l’accesso ad internet attraverso smartphone o altre device.

“Siamo di fronte a ragazzi che hanno conseguito la laurea in Medicina con anni di impegno e sacrifici, si sono preparati al test passando gli ultimi mesi a studiare per intere giornate – aggiungono da Consulcesi – e molti ritengono altamente penalizzante dover essere valutati sulla base esclusivamente di test con una forte base nozionistica. I candidati ci segnalano un’ampia sezione riservata alla pre-clinica, nonostante il bando ministeriale fosse molto vago al proposito, e vorrebbero poter esser valutati con un maggior peso a curriculum ed esperienze già maturate oltre a prove pratiche più attinenti alla professione ed in linea con la sua evoluzione legata alla tecnologia”.

“Da tempo e attraverso diverse iniziative – conclude Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group –  sollecitiamo il Miur e le altre istituzioni coinvolte a rivedere questo sistema. È necessario intervenire sulle modalità delle prove, ormai obsolete e peraltro continuamente condizionate da irregolarità e conseguenti ricorsi. Va, inoltre, studiata una nuova maniera per disciplinare l’accesso alla professione partendo dalle università, perché la forbice tra chi si laurea e chi riesce a strappare un contratto da specializzando resta ampia in misura sempre più preoccupante. Ed il paradosso è che si va ad ingrossare l’esercito dei disoccupati e dei precari mentre i nostri ospedali sono al collasso per la carenza di personale. In un quadro simile sono proprio i giovani medici ad essere maggiormente danneggiati, anche attraverso una selezione frustrante e per nulla meritocratica. Per questo abbiamo messo a loro disposizione i nostri mille consulenti legali, che rispondono gratuitamente al numero verde e sul sito”.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui