L’aggiornamento delle Tabelle per il calcolo del danno non patrimoniale per l’anno 2019 comprende, tra le principali novità, i parametri per la valutazione del danno riflesso subito dai congiunti per l’effetto di lesioni con postumi permanenti riportati dai danneggiati

Il Tribunale ordinario di Roma ha pubblicato le nuove Tabelle per il calcolo del danno non patrimoniale per l’anno2019. Le Tabelle sono state approvate – si legge nelle premesse delle stesse – con l’intento di offrire agli operatori giudiziari e ai cittadini un orientamento sui criteri che governano la determinazione delle somme da riconoscersi in caso di danno alla persona.

L’aggiornamento delle nuove Tabelle è stato messo a punto ai sensi dell’articolo 47-quater dell’Ordinamento giudiziario. L’obiettivo è quello di procedere ad un adeguamento sulla base dell’incremento Istat per la rivalutazione dei crediti di impiegati e operati per l’anno 2018, pari all’1,1%.

Inoltre – come spiegato nella relazione introduttiva – si vuole continuare nell’opera di ricerca di criteri condivisi e predeterminati sulla base dei quali procedere alla liquidazione di ulteriori ipotesi di danno. Il tutto nell’ottica di continuare a valorizzare le novità introdotte con le leggi n. 24/2017, in materia di responsabilità professionale sanitaria, e n. 124/2017 che ha sostituito, come noto, gli artt. 138 e 139 del Codice delle assicurazioni.

Nelle tabelle, a tal riguardo, sono contenuti anche i parametri per la valutazione del danno riflesso subito dai congiunti per l’effetto di lesioni con postumi permanenti riportati dai danneggiati. Si tratta della maggiore novità dell’aggiornamento 2019.

“Il Tribunale di Roma – si legge nel documento – ha deciso di adottare una tabella da utilizzare in relazione alla liquidazione dei danni riflessi subiti dai congiunti della vittima primaria in caso di lesioni. La tabella sarà destinata ad agevolare la liquidazione del pregiudizio non patrimoniale subito per effetto del danno patito in via diretta dal congiunto e comprende tanto l’aspetto interiore del danno sofferto (danno morale sub specie di dolore, vergogna, disistima di sé, paura, disperazione), quanto quello dinamico-relazionale, coincidente con la modificazione peggiorativa delle relazioni di vita esterne del soggetto”.

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