Lo studio di un Ateneo statunitense evidenzia che ordinando un pasto in anticipo la scelta ricade su alimenti più salutari
Quando c’è un ritardo significativo fra la scelta del cibo e il momento in cui si consuma, si selezionano più spesso pasti a basso contenuto calorico. E’ questo il segreto della ‘dieta temporizzata’.
Il metodo del ‘time delayed’ o della ‘temporizzazione’, suggerito dall’Università Carnegie Mellon di Pittsburgh, consiste nell’anticipare la scelta di ciò che si mangerà di molte ore rispetto a quando ci si metterà a tavola; ad esempio preparando a casa il pranzo da consumare in ufficio comunque acquistandolo ‘a mente fredda’ e non su impulso della fame.
L’ateneo statunitense ha svolto uno studio – i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista ‘American Marketing Association’ – incentrato su una serie di test condotti su circa 1.500 fra impiegati e studenti, totalmente ignari di obiettivi e tesi degli esperimenti.
Nel caso del cibo, spiega il team di ricercatori che ha svolto l’indagine , quando si opera una scelta ‘mordi e fuggi’ si ha più a cuore il gusto e si calcolano meno gli effetti del pasto sulla salute. Al contrario, ordinando un pasto in anticipo, si pensa in modo più uniforme a soppesare tutti gli aspetti e si esercita un controllo più efficace su sé stessi.
Lo studio americano è solo l’ultimo in ordine di tempo che suggerisce di temporizzare le proprie scelte alimentari; precedenti ricerche hanno già dimostrato, ad esempio, che chi fa la spesa online sceglie alimenti più sani, soprattutto quando pianifica la data di consegna a diversi giorni di distanza.
Un’altra indagine ha invece dimostrato che le persone chiamate a scegliere uno spuntino da consumare una settimana più tardi sono più propense a optare per una mela o una banana piuttosto che per una barretta di cioccolata, mentre quando si deve scegliere uno spuntino immediato, si è più portati a scegliere un dolciume, che ‘stuzzica’ le papille gustative senza preoccuparsi della linea o della salute.
