La giovane avrebbe partorito in casa occultando poi il cadavere in un armadio. Molti gli aspetti da chiarire; si attende l’autopsia

Si è presentata al Pronto soccorso dell’Ospedale di Copertino, in Salento, accusando forti dolori. Gli accertamenti svolti e in particolare la visita ginecologica hanno fatto emergere una vicenda drammatica consumatasi in un contesto di degrado sociale e i cui  particolari sono ancora tutti da chiarire.
Il responso dei medici non ha lasciato spazio a dubbi;  la ragazza, appena 17 anni, aveva partorito da poco. I medici, hanno quindi allertato i carabinieri che si sono immediatamente recati presso l’abitazione in cui la giovane viveva assieme alla sorella e al cognato. Li, in un armadio della camera da letto, avvolto in una busta all’interno di un borsone, hanno trovato il feto di una bambina, nata alla trentaseiesima settimana di gestazione. Non si sa se la piccola creatura fosse viva al momento del parto o se sia nata già morta.
Lo chiarirà l’esame autoptico, i cui risultati consentiranno, forse, di delineare un quadro più chiaro delle responsabilità di questa triste storia. La mamma, avrebbe rivelato ai medici di aver partorito tre giorni prima, quando era sola in casa, e di aver svolto un primo controllo all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce dove però avrebbe rifiutato di sottoporsi alla visita dei ginecologi.  La ragazza, la cui gravidanza era nota in Paese, si trova ora ricoverata presso il reparto di ginecologia e ostetricia ma le sue condizioni non consentono agli inquirenti di sottoporla a interrogatorio.
Il nome della diciassettenne è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura dei minori. Le ipotesi di reato sono infanticidio e occultamento di cadavere. Alla giovane sarebbe stato sequestrato il cellulare nella speranza che la ricostruzione delle telefonate e l’esame dei messaggi possa fornire elementi utili per chiarire quanto accaduto e, in particolare, se la ragazza abbia agito da sola o con la complicità di qualcun altro. In particolare si cercherà di risalire anche all’identità del padre, che fino ad ora la giovane non avrebbe voluto rivelare. La Procura ordinaria sta invece indagando, per ora come atto dovuto, sulla sorella e sul cognato, a cui la ragazza era stata data in affidamento.
 

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui