Le indagini avviate nel 2016 avevano scoperto che il sanitario scambiava e ripuliva provette di sangue appartenenti a soggetti sorpresi alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti.

Dopo l’arresto, avvenuto a novembre 2017, si mette male per l’ infermiere a processo per aver scambiato e ‘ripulito’ provette di sangue appartenenti ad automobilisti scoperti alla guida sotto effetto di droghe.

L’uomo svolgeva l’attività illecita dietro pagamento di somme che andavano dai 100 ai 200 euro.

L’inchiesta che ha condotto l’ infermiere a processo si era avviata nel maggio del 2016, grazie agli agenti della polizia stradale di Giulianova.

Tutto era nato da un controllo effettuato su un automobilista, anche lui indagato, risultato poi positivo alla cocaina.

L’uomo era stato subito sottoposto al successivo prelievo ematico presso l’ospedale civile di Giulianova.

Era questo infatti il nosocomio dove prestava servizio il sanitario.

Ebbene, a insospettire gli agenti erano state le voci secondo cui l’automobilista fermato si fosse vantato di essere riuscito a eludere i controlli.

Lì erano partite le indagini delle forze dell’ordine. Queste sono state condotte con il supporto di intercettazioni telefoniche, le quali avevano subito evidenziato irregolarità.

Era emerso infatti che l’infermiere si era occupato dello scambio di provette. Nello specifico, il sanitario, dopo aver convinto con una scusa un amico dell’automobilista fermato a farsi fare un prelievo di sangue, avrebbe scambiato la provetta contenente il sangue di quest’ultimo, ‘pulito’, con quello dell’automobilista.

È bastato sequestrare le due provette per scoprire il trucco.

Ulteriori indagini hanno infine permesso di identificare con certezza l’infermiere coinvolto, escludendo che l’amico dell’automobilista fosse a conoscenza dello scambio.

L’infermiere, subito sospeso dal servizio, è comparso davanti al gup Roberto Veneziano.

Al termine dell’udienza preliminare si è deciso per il rinvio a giudizio.

Il processo inizierà il 20 settembre. Si apprende intanto che la richiesta di patteggiamento di un automobilista che avrebbe usufruito del ‘servizio’ reso dall’infermiere, e per il quale è stata fissata una nuova udienza, è stata respinta dai giudici.

A entrambi gli imputati la Procura contesta il concorso in corruzione. L’infermiere deve rispondere anche dei reati di favoreggiamento e tentato falso indotto.

 

 

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