Un medico di Rianimazione dell’ospedale di Crotone è stato aggredito e picchiato violentemente nella giornata di ieri dai parenti di un paziente

Nuova aggressione in corsia: stavolta la vittima è un medico di rianimazione picchiato dai familiari di un paziente malato terminale. Il tutto è accaduto all’ospedale civile “San Giovanni di Dio” di Crotone intorno alle 23 di ieri.

L’aggressione sarebbe avvenuta, secondo quanto si è appreso, dopo che ai familiari di un paziente era stato comunicato che il loro congiunto, affetto da Sla e con complicazioni cardiache, fosse in fase terminale.

Il paziente era arrivato nel reparto di rianimazione dopo un ricovero in una clinica privata, quando era sopraggiunta la crisi cardiaca.

Giovedì sera il medico di Rianimazione avrebbe comunicato ai parenti di valutare l’opportunità di chiamare un sacerdote per impartire l’estrema unzione.

Questa sarebbe stata la miccia che ha innescato la reazione violenta dei parenti dell’uomo.

Due uomini e una donna si sarebbero scagliati con violenza contro il medico di rianimazione, picchiandolo con calci e pugni.

Il professionista è stato trasportato subito al pronto soccorso. Dopodiché è stato ricoverato in chirurgia per un trauma cranico e addominale. La furia cieca dei tre, però, non si è sfogata solo sul medico ma anche sugli oggetti. Una porta è stata sfondata e varie apparecchiature divelte.

Sul posto sono intervenuti gli uomini delle Volanti della Questura di Crotone e immediatamente sono state avviate le indagini.

Sempre nel corso della notte, il medico è stato visitato dal dg dell’Asp crotonese Sergio Arena. Questa mattina la direzione dell’ospedale – di concerto con l’Ordine dei medici della provincia di Crotone – ha deciso di organizzare un sit-in di protesta per il prossimo 7 agosto.

Intanto, l’Ordine ha condannato “il grave ed ingiustificabile gesto di aggressione multipla a carico degli operatori sanitari, medici e non, seppur consapevole del particolare stato d’animo e del dolore che investono i famigliari nel momento della decesso di un congiunto”.

 

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