Chiesto il rinvio a giudizio per un camice bianco del Pronto soccorso di Rivoli accusato di omicidio colposo in relazione al decesso di una bimba morta per una emorragia cerebrale
La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di un medico in servizio la scorsa primavera all’ospedale di Rivoli. Il nome del camice bianco era finito sul registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta scaturita dal decesso di una bimba di due anni, morta per una emorragia cerebrale. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo. Il camice bianco, come riporta Cronacaqui, è accusato di aver firmato le dimissioni della piccola con una diagnosi errata.
La bimba era giunta in pronto soccorso il 4 maggio. Nei giorni precedenti, come riferito dai genitori, sarebbe caduta in due occasioni: la prima volta il 1 maggio da una sedia a dondolo e la seconda dal letto nella notte tra il 2 e il 3 maggio. Apparentemente non aveva riportato conseguenze allarmanti tanto che era andata regolarmente all’asilo.
Nelle ore successive, tuttavia, aveva cominciato a vomitare. Portata in ospedale era stata dimessa, dopo essere stata tenuta in osservazione per alcune ore, con una diagnosi di gastrite. Il giorno successivo, però, in seguito a una nuova corsa in Pronto soccorso, il personale di turno, capendo la gravità della situazione, ne aveva disposto il trasferimento presso il Regina Margherita. Qui, la bimba era giunta già in coma e dopo poco era sopraggiunto il decesso.
La magistratura ha quindi aperto un fascicolo sul caso focalizzando l’attenzione sul primo accesso in Pronto soccorso. Secondo l’ipotesi accusatoria il medico indagato, di fronte a certi sintomi come il vomito e sapendo che la piccola era caduta, avrebbe dovuto disporre ulteriori accertamenti, a partire da una tac. Invece non vennero effettuati quegli approfondimenti diagnostici che, secondo il Pm, avrebbero permesso di individuare il problema e intervenire tempestivamente per tentare di salvare la piccola paziente.
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