Aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti sul caso di un 41enne di Cagliari, morto dopo una emottisi a luglio 2018

Si cerca di fare chiarezza sulla vicenda di un 42enne cagliaritano morto dopo una emottisi il 28 luglio scorso, in quanto il suo decesso sembra avere dei contorni poco chiari. Almeno per la famiglia, che ha deciso di sporgere denuncia portando all’apertura di un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti.

La vicenda

Il 41enne era entrato il 30 maggio all’ospedale Brotzu di Cagliari per una fuoriuscita di sangue dalle vie respiratorie, in gergo medico una emottisi.

Da alcuni giorni, l’uomo ha la febbre e una tosse secca. La temperatura corporea resta elevata sino al 13 giugno, e durante quel periodo di degenza il paziente segue una terapia antibiotica.

Fino a giorno 5 con due medicinali (ceftriaxone e levofloxacina), fino al 24 con un terzo (gentamicina) e sino al 28 con un quarto (vancomicina).

Poi, dal 15 gli viene prescritto anche un quinto farmaco (lo xarelto) per la presenza di un’asserita “embolia polmonare”.

G.L., queste le sue iniziali, resta ospite del presidio sanitario sino al 28 giugno, quando viene dimesso e rientra a casa. Dimissioni che avvengono “nonostante le perplessità della famiglia”, sottolinea l’avvocato.

A quel punto, però, le sue condizioni non sembrano migliorare. Anzi. Nonostante una terapia specifica a base di antibiotici, l’uomo sta sempre peggio.

Inizia a soffrire di “numerose emorragie”. Il 9 luglio in ospedale si “ordina” a Noli “di proseguire con rocefin per altri sette giorni e non si aggiusta la dose giornaliera di xarelto”. Il 23 luglio, “circa venti giorni dopo il manifestarsi dei primi effetti collaterali”, l’uomo muore a casa.

E capire cosa è accaduto ora spetta alla Procura della Repubblica, alla quale si è rivolta Maria Bonaria Sarritzu, madre della vittima, attraverso un esposto preparato dall’avvocato Ignazio Ballai.

Nel documento, si chiede all’autorità giudiziaria di eseguire l’autopsia e gli opportuni accertamenti finalizzati a individuare eventuali responsabilità dei sanitari.

L’inchiesta è stata affidata al pubblico ministero Maria Virginia Boi, che ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti. L’esame autoptico è stato affidato al medico legale Matteo Nioi.

E, probabilmente, è proprio dagli esiti degli esami che dipenderà l’esito dell’indagine.

 

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