Lanciata una petizione sulla piattaforma change.org. Tra le richieste anche l’eliminazione dei voti in decimi

No alla bocciatura nella scuola primaria. Questo l’oggetto di una petizione presente in queste ore sul sulla piattaforma change.org che chiede l’eliminazione della norma contenuta nella bozza del decreto attuativo della delega della legge 107 sulla valutazione, in base alla quale, in casi eccezionali, è prevista la possibilità di ‘respingere’ gli studenti alle scuole elementari. Con il Ministro Stefania Giannini, era già stata prevista l’ipotesi di tale eliminazione ma, in seguito alla caduta del Governo Renzi e alla nomina al Miur di Valeria Fedeli, c’è stato un cambio di direzione e la possibilità di bocciare è rimasta contemplata.
L’articolo 3 del decreto, attualmente in fase di discussione in Parlamento nell’ambito della riforma sulla Buona Scuola, ripropone infatti la formulazione contenuta nella legge n.169/2008 secondo cui “nella primaria, i docenti della classe in sede di scrutinio con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione”. Tali casi ‘eccezionali’, tuttavia, nel nostro Paese non sarebbero pochi. Nell’anno scolastico 2015/2016 gli alunni non ammessi sono stati 11.071 e nell’anno precedente 11.866.
Da qui l’idea di lanciare un’iniziativa su change.org, che in pochi giorni ha raccolto oltre mille firme. Tra i promotori della petizione figurano nomi di esponenti illustri del mondo scolastico, della pedagogia e della formazione. “Come insegnanti e pedagogisti – si legge nel testo indirizzato al Ministro Fedeli – respingiamo l’idea che la nostra scuola dopo cinquant’anni non abbia ancora compreso che non può respingere nessuno alla primaria ma può solo far valere l’articolo 3 della nostra Costituzione anche per i bambini che sono cittadini alla pari dei ‘grandi’”. Citando Don Milani i promotori aggiungono che “Se si perde loro (gli ultimi) la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati”. Inoltre, per evitare discriminazione, indebiti confronti, demotivazione e effetti dannosi sull’autostima, la petizione sottolinea l’opportunità di non mantenere i voti in decimi.

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