Per avere i permessi della legge 104 l’Aran punta a sostituire le regole generiche con l’obbligo di preavviso di tre giorni lavorativi

L’Aran (Agenzia per la rappresentazione negoziale delle pubbliche amministrazioni) chiede ai sindacati nuove regole per i permessi della legge 104. E lo fa in un incontro in cui si discute del rinnovo dei contratti statali.
Si discute, quindi, dei permessi che prevedono la possibilità di assentarsi dal posto di lavoro per assistere familiari disabili o donare il sangue, regolati con disposizioni generiche da una direttiva ministeriale del 2010. Salvo casi di urgenza, l’Aran chiede un preavviso di tre giorni lavorativi.
Il fine del preavviso è quello di impedire gli abusi di quello che è, a tutti gli effetti, un diritto dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. E fare in modo che non vada ad intaccare il buon funzionamento degli uffici, in sintonia con quanto dettato da un atto di indirizzo della ministra Madia.
Ed è di venerdì scorso l’incontro tra l’Aran e le organizzazioni di categoria dei dipendenti della pubblica amministrazione. Nel corso della riunione l’Agenzia ha messo sul tavolo le sue proposte, ritenendo “opportuno stabilire anche la possibilità di programmazione mensile della fruizione permessi”.

Resta aperta la possibilità di ridurre il preavviso nel caso dei certificati

Resta aperta la possibilità di ridurre il periodo di preavviso, nei casi certificati. Di fatto, per quanto riguarda la legge 104, le donazioni di sangue e quelle di midollo osseo, la flessibilità rispetto ai termini della normativa deve essere garantita. Ciò in ragione della salvaguardia del diritto alla salute, quale diritto inviolabile, sancito dalla costituzione.
Se è vero che la richiesta dell’Aran mira a tutelare la funzionalità degli uffici, è anche vero che i diritti dei dipendenti non saranno intaccati. Pertanto, sarà possibile modificare il giorno già comunicato, nei casi di particolare e comprovata necessità. L’obiettivo è quello di bilanciare i due diritti in gioco: dei dipendenti e della Pa.
 
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