Un ginecologo si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale per presunti abusi su una paziente tunisina di 29 anni

Una vicenda di presunti abusi su una paziente ha coinvolto il direttore della Uroginecologia di Villa Sofia-Cervello a Palermo. La giovane che ha denunciato gli abusi è una tunisina di 29 anni.
La ragazza aveva già subito in Tunisia per 13 interventi senza risolvere il suo problema, ed era giunta in Italia con la speranza di essere curata.
Ma è proprio qui, a Palermo, che questa storia di speranza si interrompe. La giovane ha infatti affermato che il ginecologo che l’aveva in cura avrebbe abusato di lei nel corso di due visite in ospedale. Due gli atti di violenza contestati.

Il primo avvenuto presso lo studio del medico a Palermo e il secondo nell’ambulatorio dell’ospedale Villa Sofia-Cervello, dove il professionista dirige l’unità d’uroginecologia.

La donna ha denunciato e questa mattina il medico, un 65enne, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa pesante di violenza sessuale per i presunti abusi su una paziente.
Le accuse si basano non solo sulla testimonianza della donna, ma sono anche corroborate da un video girato da lei col telefonino.
L’atto d’accusa della procura di Palermo che è costato i domiciliari al professionista, infatti, si fonda su una registrazione consegnata dalla vittima. Il video è stato girato in ospedale, in occasione della seconda visita.
Oltre a questo, la donna nella sua denuncia ha rilasciato un lungo resoconto di quanto avvenuto: dettagliato e molto preciso.
I poliziotti della sezione di polizia giudiziaria della procura dei minori hanno notificato ad Adile il provvedimento firmato dal gip Maria Cristina Sala su richiesta del sostituto procuratore Giorgia Righi e dell’aggiunto Ennio Petrigni.
Nel corso delle deposizioni della vittima, che si sono svolte alla presenza di una psicologa e di un’interprete di lingua araba, la donna ha raccontato che dopo il primo episodio di violenza nello studio privato, nel dicembre del 2016, il medico le avrebbe detto di fare anche un’ecografia gratuita presso un suo amico che lavorava in ospedale.
La giovane, però, temendo una nuova violenza ha portato con sé il cellulare per filmare la visita riprendendo così gli abusi.
Al momento si indaga per accertare se il ginecologo abbia violentato altre donne.
 
 
 
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