Chiusa l’indagine interna sul presunto caso di malasanità al Rummo, l’ospedale risponde alle accuse mosse dalla donna malata di cancro al seno

Qualche giorno fa l’esplosione del presunto caso di malasanità al Rummo aveva fatto molto discutere.
Protagonista dell’episodio è una donna beneventana di 60 anni.
La paziente, che nel luglio 2016 si era sottoposta ad un’ecografia mammaria, aveva ricevuto la diagnosi di una patologia benigna.
Continuando come da prassi a sottoporsi ai controlli di routine nei mesi successivi, la signora aveva iniziato ad accusare fortissimi dolori alla colonna vertebrale.
Rivoltasi al nosocomio dove subisce infiltrazioni per placare i dolori, dopo tre mesi senza risultati soddisfacenti ritorna in ospedale.
Qui le viene consigliata una visita psichiatrica.
A seguito della visita dal dottor Giuseppe Di Lorenzo, però, lo psichiatra – messo a conoscenza del quadro clinico della donna – invita la famiglia a effettuare una risonanza magnetica.
Da qui emergono il tumore al seno e le metastasi ossee.

Ebbene, nel presunto caso di malasanità al Rummo, arriva adesso la replica dell’ospedale.

Ha scritto il Rummo in una nota emanata ieri: “A seguito delle notizie di stampa che denunciavano una presunta malpractice dei clinici dell’Ospedale Rummo di Benevento, la Direzione Strategica dell’Azienda ha immediatamente dato mandato alla Direzione di Presidio di accertare i fatti descritti”.

Nel comunicato l’ospedale ha evidenziato diversi elementi volti a smentire la versione della paziente.

Dopo aver elencato le visite cui la donna è stata sottoposta, nella nota si legge: “Il 27 luglio la paziente ritornava al Pronto Soccorso, che disponeva il ricovero nella U.O.C di Ortopedia, dove effettuava nuovi esami radiografici e veniva sottoposta ad ulteriori controlli”.
Nella nota si fa riferimento a diversi esami.
Tra questi, una consulenza oncologica, ematologica e senologica. Oltre a “una mammografia ed ago aspirato, che consentivano una prima diagnosi di tumore della mammella”.
Non solo. L’Azienda ospedaliera sostiene di aver “diagnosticato un tumore primitivo alla mammella e metastasi ossee secondarie, con evidente segno di una diffusione della malattia di gran lunga antecedente alla recente osservazione”.
La nota si conclude affermando che “la paziente ha ottenuto tempestivamente la prima diagnosi della sua patologia e l’avvio del trattamento terapeutico specifico”.

Ma la signora, vittima del presunto caso di malasanità al Rummo, non ci sta.

E oggi ha risposto alla nota del nosocomio insieme al figlio.
Questi precisa come le indagini a cui fa riferimento l’Ospedale siano successive al ricovero in Pronto Soccorso della madre.
Ma per la famiglia la diagnosi è avvenuta solo a seguito della risonanza magnetica richiesta dal dottor De Lorenzo.
E’ stato infatti lo psichiatra cui si erano rivolti a sollecitare esami di tipo ben diverso – nello specifico la risonanza magnetica – alla luce della situazione in cui versava la donna.

“Stando così le cose – ha dichiarato la paziente – mi impegno a presentare, da subito, una querela per diffamazione nei confronti del Direttore Sanitario dell’A.O. “Rummo”.

Oltre a ciò al paziente ha annunciato l’intenzione di indire una conferenza stampa per evidenziare le incongruenze che, a suo avviso, sono fin troppo evidenti nella ricostruzione dell’ospedale.
Nel frattempo, il dott. Giuseppe De Lorenzo, ha reso noto che metterà a disposizione dei figli della signora il suo studio.
L’obiettivo è consentire che “gli stessi possano mostrare ai giornalisti le prove inconfutabili di quanto accaduto”, invitando altresì i giornalisti ad una conferenza stampa fissata per giovedì 28 settembre, alle ore 10,00.
 
 
 
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