Il convegno sulla riforma della responsabilità medica Gelli-Bianco è organizzato dal portale “Dalla parte del medico” dell’avv. Natale Callipari, in collaborazione con Federsanità-ANCI

Oggi, 31 maggio 2017 si tiene a Verona il convegno “La riforma della responsabilità medica”, sul tema della responsabilità medica e sanitaria alla luce della riforma Gelli-Bianco sul rischio clinico.
Alcuni tra i maggiori esperti nazionali in materia si incontreranno per una prima riflessione sulla nuova normativa che ridisegna i contorni della materia.
Il convegno, che si terrà a Palazzo della Gran Guardia ed è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Verona, è organizzato dal portale “Dalla parte del medico” dell’avv. Natale Callipari, in collaborazione con Federsanità-ANCI.
Responsabile Civile ha chiesto all’avv. Rachele Gonzato, dello studio Callipari, quali sono gli obiettivi e i contenuti del convegno.
Avv. Gonzato, come mai lo studio Callipari ha organizzato questo convegno sulla riforma della responsabilità medica?
Il convegno intende approfondire gli obiettivi della riforma, che sembrano non essere stati colti appieno dall’opinione pubblica. Secondo noi è importante valorizzare quelle che sono le posizione proprie del legislatore e dare il giusto peso alla sua impostazione generale.
Perché non sarebbero stati colte appieno, cosa è sfuggito?
Se si fa attenzione, ad esempio, all’articolo 1 e al titolo della legge, si nota un’attenzione particolare del legislatore nei confronti del cittadino e della sicurezza delle cure, con l’obiettivo di considerarlo come paziente e non già come danneggiato. Purtroppo però ci siamo accorti dalle prime analisi che i nostri colleghi avvocati spostano l’attenzione principalmente sulle problematiche di tipo procedurale, risarcitorio e assicurativo, tutte degnissime e di pregio, ma perdono di vista l’aspetto principale della legge, che è la prevenzione. Ed è un peccato perché questo aspetto è un grande traguardo raggiunto dalla nostra normativa che merita di essere posto sotto la giusta attenzione.
Qual è l’aspetto più importante della legge che riforma la responsabilità medica?
Per noi, ed il motivo per cui apriranno il convegno il dottor Mezzopera e il dottor Menarini, sono centrali l’aspetto della sicurezza del paziente, la gestione del rischio e il coinvolgimento di tutte le forze che lavorano all’interno del mondo della sanità per il miglioramento del rischio al suo interno. Si tratta di un ambito che è sempre stato considerato, ma mai con questa attenzione. Lo studio Callipari ha collaborato per anni con Federsanità e con Sismla, perciò ha quest’attenzione particolare a questo aspetto, che a molti altri manca.
Quali altri aspetti della legge Gelli-Bianco verranno approfonditi?
Un aspetto importante che affronteremo sarà la qualificazione giuridica imperativa del titolo di responsabilità. Si tratta di un primo tentativo che il legislatore fa per mettere un punto fermo e, in questo modo va a mettere un freno alla magistratura, che è stata piuttosto “creativa” nel qualificare la responsabilità del medico dalla teoria del contatto sociale in poi. Durante il convegno ci poniamo il dubbio se è un tentativo ben riuscito o se il legislatore ha mal operato.
Ci sono punti che ritenete controversi?
Solleviamo una voce critica sull’aspetto delle problematiche assicurative. Il legislatore prende atto del problema dell’autoassicurazione e delle difficoltà del mondo assicurativo di rientrare. Sembra un provvedimento efficace ad una prima lettura, ma ci poniamo il problema se la retroattività decennale dell’efficacia delle polizze assicurative possa far rientrare già subito le assicurazioni in questo mondo oppure no. Forse no, perché se i medici verranno giudicati secondo la normativa previgente ancora per alcuni anni è difficile che l’assicuratore possa sentirsi abbastanza sicuro da rientrare. Per questo, sull’aspetto assicurativo lasciamo spazio all’avvocato Magnani e al dott. Juliard di Sham Italia che hanno un punto di vista assolutamente operativo e mirato sul mondo assicurativo.
In che modo la legge Gelli-Bianco impatta sugli avvocati?
Da avvocati siamo colpiti nelle procedure di sveltimento del processo civile. L’applicazione dell’accertamento tecnico preventivo e poi del 702 bis dovrebbero consentirci soluzioni rapide delle questioni. Caso diverso, a mio avviso, è quello del mantenimento della mediazione civile come alternativa. Se una questione è già stata affrontata dai consulenti tecnici e non si arriva ad un accordo si può passare ad un 702 bis, ad un rito quindi assolutamente sommario ma il grosso è stato già fatto nella fase precedente. Con la mediazione non si raggiungono invece non è foriera di tutti quegli elementi di prova necessari né c’è stata una cristallizzazione nel tempo del fatto, e quindi può essere di difficile coordinamento rispetto a quella sommaria.
Siamo davvero alla fine della medicina difensiva?
Questo è l’obiettivo del legislatore nel riformare il tema della responsabilità medica e sanitaria, e dai primi commenti e da tutti i convegni che si sono susseguiti in questi anni di studio sembrava che questa legge ne avesse posto la fine, ma in realtà fa sorgere già qualche dubbio applicativo in senso stretto.
Ad esempio, la normativa prevede che l’azienda ospedaliera che riceve una denuncia di sinistro debba contattare il medico e tutti i responsabili sanitari nell’arco di 10 giorni dal ricevimento della comunicazione. Ad oggi questa normativa viene applicata in modo assolutamente indiscriminato, nel senso che la comunicazione di avvio delle procedure viene inviata a tutti i medici che anche per un lasso di tempo limitato sono entrati in contatto con il paziente.
Inoltre, viene data grande importanza alle linee guida. È vero che il medico sarà liberato dalla medicina difensiva e dovrà attenersi a delle linee guida che saranno di più facile individuazione e reperimento. Ma bisognerà valutare alle luce dei fatti quanto realmente sia una soluzione funzionale.

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