Per il presidente della sezione regionale dell’Associazione italiana ospedalità privata la nuova normativa avrà un notevole impatto organizzativo ed economico sulle strutture pubbliche con conseguente aggravio per i cittadini

Per quattro medici italiani su cinque la paura di essere denunciati è la principale causa della ‘prescrizione inutile’, un fenomeno che, per il 93 per cento dei camici bianchi, è destinato ad aumentare. La cosiddetta ‘medicina difensiva’ costa al Paese circa 10 miliardi di euro l’anno; l’80% dei medici la pratica almeno una volta al mese. I dati sono forniti dal Ministero della Salute; a riportarli è il presidente dell’Aiop Lazio, Jessica Veronica Faroni, nel corso di un convegno dal titolo ‘Medicina difensiva tra rischi, responsabilità e costi’.

Faroni si è soffermata, in particolare, sul disegno di legge in discussione al Senato recante ‘disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario’. “Il ddl Gelli – ha affermato il presidente dell’Aiop Lazio – mette strutture sanitarie pubbliche e private nella condizione di dover affrontare ulteriori costi, con un impatto organizzativo ed economico non indifferente. Per le strutture pubbliche questo si traduce, ovviamente, in un aggravio a carico dei cittadini. Assisteremo al lievitare dei costi delle assicurazioni e inoltre ci troveremo a dover affrontare difese difficili a causa dell’onere della prova a carico della struttura”.

Il vertice della sezione laziale dell’Associazione italiana ospedalità privata si riferisce in particolare all’articolo 7 della proposta legislativa, relativo alla responsabilità della struttura sanitaria. “Con il nuovo disegno di legge Gelli – spiega l’esponente dell’Associazione – la responsabilità ricade sulla struttura – dove è stato eseguito un intervento – e non sul medico che è di fatto intervenuto su un paziente, sebbene il professionista e il suo team siano esterni alla struttura sanitaria”.

Un altro aspetto lacunoso che emerge dal ddl sarebbe quello previsto dall’articolo 6 relativamente alla responsabilità del medico per imperizia. “Nella legge Balduzzi – sottolinea Faroni – era compresa anche la mancanza di diligenza che riteniamo sia fondamentale tener presente. Nel nuovo ddl la mancanza di diligenza non è considerata”.

Su tali passaggi come su altri contenuti della nuova normativa all’esame del Parlamento, l’Aiop Lazio ha presentato varie proposte di emendamenti, ma, lamenta il presidente, “non ci siamo sentiti chiamare in causa da parte delle istituzioni, così da poter offrire il nostro contributo, permettendo all’Associazione di mettere in risalto sin da subito le criticità”.

Faroni conclude riportando i dati relativi al fenomeno delle denunce e dei contenziosi tra medico e paziente, giudiziari ed extragiudiziari che, nell’ultimo decennio “ha registrato una crescita variabile da un minimo valore percentuale a due cifre (> 50%) in Gran Bretagna, Scandinavia, Paesi Baltici e dell’Est Europa, ad un massimo valore percentuale a tre cifre (>200%) in Germania, Italia, paesi iberici e area mediterranea”. Una crescita esponenziale accompagnata da un proporzionale aumento dei costi di copertura dei sinistri che la ‘European Hospital and Healthcare Federation’ ha stimato in misura superiore del 200%.

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