Per migliorare informazione su malasanità il presidente di Omceo Milano propone di attivare dei seminari che permettano scambi tra giornalisti e medici.

Organizzare con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia dei seminari finalizzati ad una migliore informazione su malasanità, approfondendo il carattere probabilistico della cura medica e i rischi connessi a qualsiasi trattamento farmacologico o chirurgico.
È questa la proposta formulata al presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Milano Roberto Carlo Rossi, a seguito della notizia sul decesso di un paziente a causa di un trapianto di cuore definito “malato”.
Attraverso una nota, Rossi esprime “profondo sconcerto” per come i media hanno gestito la notizia. Ricorda inoltre che secondo il Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC) più del 90% dei casi di ‘malasanità’ denunciati da pazienti e ripresi dai media si risolvono con archiviazioni, ma agli esiti non è data la stessa risonanza delle denunce.
Tutto ciò, portando allo screditamento della classe medica, indurrebbe a maggiori strategie di medicina difensiva e all’ulteriore indebolimento del Servizio Sanitario Nazionale.
Da qui, la proposta di organizzare con lìOrdine dei Giornalisti della Lombardia dei seminari che permettano ai due ordini professionali di entrare in contatto e conoscersi reciprocamente.

Di seguito, le parole del dr. Roberto Carlo Rossi.

A nome dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Milano, voglio in primo luogo manifestare la piena condivisione con i contenuti della lettera del Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC), pubblicata il 2 Ottobre scorso, nella quale si esprime il ‘profondo sconcerto’ per la gestione da parte dei media del caso del decesso di un paziente, a cui era stato trapiantato il cuore.
Il CIC giustamente ricorda che più del 90% dei casi di ‘malasanità’ denunciati da pazienti e ripresi con evidenza dai media: “si risolvono, poi nei diversi gradi, con una archiviazione, ma questa non ha mai lo stesso risalto sugli organi di informazione, una volta passato il battage – anzi la bufera – delle notizie in prima pagina e/o all’apertura dei telegiornali nazionali e regionali”.

Una situazione che porta a screditare la classe medica

Una situazione che porta a screditare la classe medica e a mettere in atto strategie di medicina difensiva che non determinano nessun beneficio per la salute dei pazienti, ma concorrono a indebolire la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
OMCeO Milano è convinta che questa situazione debba essere affrontata attraverso un più intenso confronto tra medici e operatori dei media, a partire da una migliore diffusione delle conoscenze riguardanti le problematicità che attengono alle cure delle diverse patologie e in particolare di quelle legate all’interventismo chirurgico.
Per questo, come già fatto in passato, rinnova la propria disponibilità, rimasta finora inascoltata, ad organizzare, in particolare, con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, seminari finalizzati a spiegare il carattere probabilistico della cura medica e i rischi connessi a qualsiasi trattamento farmacologico o chirurgico.

Necessità di una migliore reciproca conoscenza

Infatti, sono convinto che una migliore reciproca conoscenza sia proficua per entrambe le categorie e soprattutto per il cittadino. I medici imparerebbero i codici, i tempi e le necessità della moderna comunicazione e i giornalisti porgerebbero in maniera più efficace e competente le notizie provenienti dal mondo sanitario (notizie che, per loro natura, sono sempre complesse e sempre difficili da spiegare in poche battute).
Ricreando anche per questa via una rinnovata fiducia nel rapporto medico-paziente.
 
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