Il segretario Troise: Governo garantisca diritti e sicurezza in maniera omogenea in tutto il Paese

“Al Sud si muore di più e si vive di meno, ci si ammala di più e si guarisce di meno”. E’ l’amara constatazione dell’Anaao Assomed, che evidenzia la persistenza nel nostro Paese di una questione meridionale che interessa mobilità, reddito, livelli di occupazione (specie femminile e giovanile), sicurezza, compresa quella delle cure, e diritti sociali, a cominciare da quello alla salute.

Lo spunto arriva dal tragico incidente che la scorsa settimana ha visto scontrarsi due treni nelle campagne pugliesi, con un bilancio di 23 vittime. “La legge sarà anche uguale per tutti – sottolinea il segretario nazionale Costantino Troise – ma la salute non lo è, legata come è, sempre di più, alle 2 R di residenza e reddito”.

Per l’Associazione dei Medici e Dirigenti del Ssn le diseguaglianze hanno origine dai criteri di finanziamento dei sistemi sanitari regionali, che assegnano risorse dello Stato, e quindi di tutti i cittadini italiani, in maniera punitiva per il Meridione.

“Con il facile alibi della inefficienza delle classi dirigenti locali, che non di rado hanno lo stesso colore politico di quelle nazionali, si continua a fare parti diseguali tra diseguali – afferma Troise -. Troppi Governatori dimenticano che le loro fortune, anche elettorali e di governo, poggiano su queste fondamenta e, con una arroganza degna di miglior causa, emanano indirizzi contrattuali, per il personale che tiene in piedi quello che resta della sanità pubblica, in cui c’è solo ciò che vogliono avere ma non quello che intendono dare”.

Per l’Anaao se si vuole evitare che le differenze diventino divaricazioni, e che al tempo del lutto e della rassegnazione segua quello della ribellione, anche elettorale, occorre intervenire con urgenza e decisione. A cominciare dal rilanciare quella grande infrastruttura civile e sociale che è la filiera della salute, investendo nella rete dei presidi e nel lavoro dei medici e dirigenti sanitari.

“Non vogliamo aspettare una epidemia di raffreddore per fare risuonare la parola salute nelle aule parlamentari, dopo che è stata espulsa dalle dichiarazioni programmatiche di ben tre primi ministro – conclude Troise -. La sanità del Sud è un nuovo aspetto della questione meridionale che chiama in causa diritti e sicurezza che il Governo prima che le Regioni, deve garantire in maniera omogenea in tutte le aree del Paese”.

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