La Fondazione dell’Associazione italiana della sclerosi multipla rende noti i risultati del Barometro 2016 e lancia l’allarme sull’inadeguatezza del rapporto numerico medico-paziente

Sono 110.000 le persone colpite da sclerosi multipla nel nostro Paese. Ogni anno vengono diagnosticati 3.400 nuovi casi, una persona ogni 3 ore. Per i farmaci si spendono circa 500 milioni di euro, un budget destinato a crescere di 30 milioni l’anno con i nuovi diagnosticati.

I dati sono stati resi noti dal “Barometro della sclerosi multipla 2016“, strumento messo a punto dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione, presentato ieri presso il Ministero della Salute.

Il Barometro evidenzia anche i numeri relativi alle forze messe in campo per far fronte a tale situazione. Sono 249 sul territorio nazionale i centri clinici neurologici di riferimento per chi è affetto dalla patologia, ma la loro distribuzione sul territorio nazionale è disomogenea, cosicché alcuni malati sono costretti a percorrere lunghe distanze per ottenere i farmaci e svolgere i periodici esami e controlli.

In queste strutture vengono seguite oltre 80mila persone, a cui si dedicano 500 neurologi e oltre 400 infermieri. Il rapporto medio di neurologi strutturati è pari a 1 ogni 300 pazienti, numero che non aumenta in proporzione all’aumento degli assistiti. Si va da 1 neurologo strutturato ogni 100-300 pazienti a 2,6 neurologi oltre i 1000 pazienti.

“Se consideriamo il ruolo determinante del neurologo nel percorso diagnostico terapeutico-assistenziale – si sottolinea nel rapporto – e il fatto che il centro clinico costituisce il principale e spesso unico riferimento per la persona con sclerosi multipla, è evidente come il rapporto numerico risulti assolutamente inadeguato e rappresenti una forte criticità nel garantire, pur nella disponibilità e nel riconosciuto impegno degli operatori, quel livello di presa in carico e di continuità di relazione tra medico e paziente alla base della costruzione di percorsi di cura efficaci e adeguati”.

Analogo discorso emerge per le figure degli infermieri, rispetto ai quali il rapporto per numero di pazienti è pari a 1 su 195, dato che oscilla tra 1 su 101 nei centri più piccoli e 1 su 1.172 nei grandi centri in relazione al crescere del volume dei pazienti seguiti.

“L’Associazione italiana sclerosi multipla, ha presentato lagenda della sclerosi multipla 2020, cioè gli impegni che tutti gli stakeholder, ovviamente compresa l’associazione, devono assolvere per cambiare la realtà della sclerosi multipla in Italia – ha spiegato il presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, Mario Alberto Battaglia – Bisogna però misurare ogni anno quali progressi facciamo nell’ordine di tutti quegli impegni che dobbiamo assolvere tutti insieme”. Una delle priorità dell’agenda, ha sottolineato Battaglia, è quella del mantenimento del posto di lavoro per le persone colpite dalla sclerosi multipla, in particolare per i giovani, che rappresentano oltre la metà dei malati.

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