Per la SIN, l’agevolazione per l’acquisto dei sostituti del latte materno rischia di trasformarsi in un disincentivo per l’allattamento naturale

Perplessità sul bonus per l’acquisto gratuito di sostituti del latte materno a favore delle madri che non allattano al seno per condizioni patologiche, anche in caso di ipogalattia e agalattia materna. A esprimerle è la SIN, Società Italiana di Neonatologia,  che pur comprendendo le motivazioni che hanno portato all’approvazione della misura, ritiene che il provvedimento potrebbe, se non correttamente interpretato e non affiancato da altri interventi a sostegno dell’allattamento naturale, penalizzare l’allattamento al seno.

Prevedere un aiuto economico isolato non a sostegno dell’allattamento materno, ma solamente a favore di quello in formula, rischia – a detta dei neonatologi – di essere controproducente. Il pericolo è che venga supportata un’alimentazione i cui effetti benefici non possono essere paragonati a quelli del latte materno.

Un conto infatti è prevedere un sostegno economico per l’acquisto del latte artificiale per le madri e i bambini in cui l’allattamento materno non è praticabile per cause mediche ben documentate, cosa peraltro già prevista dalle normative vigenti; altro discorso è destinare risorse ai casi di abbandono dell’allattamento al seno per vera o presunta mancanza di latte materno.

Per la SIN sono davvero pochissime le controindicazioni all’allattamento materno, che spesso viene interrotto non perché legato a una specifica patologia, ma per la presenza di difficoltà che potrebbero essere facilmente superate, aiutando ed informando le mamme durante questo delicato momento.

I neonatologi esprimono un giudizio favorevole, invece, sulla proposta di raddoppiare, nei primi sei mesi di vita del bambino, i permessi per le donne che lavorano, prevedendo riposi di quattro ore anziché due e per l’identificazione di una giornata di sensibilizzazione sul tema.

Accanto a questi provvedimenti – sottolinea la SIN – sarebbe opportuno prevedere misure legislative ancora più incisive a supporto delle donne lavoratici, affinché non interrompano l’allattamento al seno, oltre a norme specifiche per la diffusione delle banche del latte umano donato.

“Apprezziamo le buone intenzioni del Vice Ministro della Salute Sileri che ha introdotto interventi a sostegno di mamme e neonati – afferma il Presidente dell’organizzazione Fabio Mosca – ma temiamo che il bonus latte artificiale, qualora non affiancato da concreti provvedimenti a sostegno dell’allattamento naturale, possa trasformarsi in un disincentivo a quest’ultimo, per quelle madri che alla prima difficoltà, spinte anche dal contributo economico, potrebbero optare più facilmente per il biberon”.

“A questa misura – conclude Mosca  – avremmo preferito, come già sostenuto in passato, un prolungamento del congedo di maternità fino a sei mesi, per garantire concretamente alle mamme lavoratrici di allattare i loro bambini per il periodo minimo consigliato e più in generale risorse finanziare a sostegno della genitorialità”.

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