I giudici hanno condannato una Usl a risarcire 60 mila euro a 4 medici per gli straordinari non pagati da quattro anni. I medici avevano fatto causa

Straordinari non pagati per quattro anni a un gruppo di medici dell’ospedale di Pieve di Cadore. E così, la Sezione Lavoro della Corte di Appello di Venezia ha condannato la Usl 1 a pagare 60 mila euro a quattro medici che avevano fatto causa per gli straordinari non pagati.
Per i giudici, le ore di lavoro straordinario dei medici ospedalieri devono essere riconosciute e di conseguenza pagate.
I quattro medici avevano fatto causa all’azienda sanitaria bellunese per vedersi corrisposti quattro anni di straordinari arretrati. Si tratta di Valerio Fazio (riceverà 17.377,79 euro), Stefania Ferracin (riceverà 15.167,39), Annalisa Zaetta (riceverà 17.844,66) e Pierluigi Zanetti (riceverà 9.990,67).
Ma ecco come sono andati i fatti. Il contratto collettivo dei medici prevede un orario settimanale di 38 ore, ma in realtà i quattro medici erano costretti a farne di più. E gli straordinari non pagati ammontavano a 60 mila euro.

Dal canto suo l’Usl ha sempre sostenuto che il surplus orario sarebbe stato coperto dalla retribuzione di risultato.

Al giudice era stato chiesto di accertare se i medici sono tenuti allo svolgimento del normale orario di lavoro di 38 ore settimanali e se le eventuali ore di lavoro in più dovessero essere retribuite.
Alla luce di tale circostanza, si chiedeva di condannare l’azienda al pagamento della somma determinata da tutte le ore straordinarie o eccedenti il normale orario lavorativo dall’inizio del loro rapporto.
Dinanzi al ricorso, la Usl 1 ha considerato legittimo il proprio comportamento e aveva dato mandato ai legali aziendali di rappresentarla nella causa.
La sentenza del 23 novembre della Corte d’Appello di Venezia è dunque destinata a fare storia. Al punto che oggi, in occasione della manifestazione convocata da tutte le sigle sindacali ospedaliere a Roma in vista dello sciopero di dicembre, verrà presa in esame.

“Si tratta di un pronunciamento importante, di rilevanza nazionale”, ha dichiarato Adriano Benazzato, responsabile veneto di Anaao che ha sostenuto l’azione giudiziaria.

“Il nostro orario di lavoro – prosegue – prevede 38 ore settimanali e invece, in media, lavoriamo 13 mesi su 12 con gli straordinari non pagati. La sentenza della Corte di Appello di Venezia-sezione Lavoro crea un precedente in materia contrattuale in quanto ha riconosciuto la legittimità della richiesta di alcuni dirigenti medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pieve di Cadore, Usl 1 Dolomiti, di retribuire come ore straordinarie le ore di lavoro aggiuntive alle 38 settimanali contrattuali eseguite per coprire i turni di lavoro in Pronto Soccorso”.
 
 
 
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