Viaggiare assicurati è l’unico modo per non perdere i soldi se la vacanza è già pagata ma qualcosa va storto, attenzione però… alle assicurazioni!

Siamo a ridosso delle vacanze estive e molti hanno già acquistato o stanno per acquistare dei pacchetti soggiorno pagati anticipatamente.
Può capitare però, per un imprevisto personale o di forza maggiore, di perdere le vacanze già pagate, e con esse i soldi investiti nell’acquisto.
La normativa in vigore, infatti, non protegge il turista se decide di rinunciare al viaggio e gli operatori turistici non sono tenuti a offrire soluzioni alternative. Che fare allora?
Secondo l’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, il modo migliore per passare delle vacanze serene è viaggiare assicurati.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc, spiega infatti che per tutelarsi dagli imprevisti  “ci si può proteggere con una polizza assicurativama attenzione, avvisa, “non ci stancheremo di ripetere l’avvertenza: leggere con molta attenzione le condizioni prima di sottoscrivere il contratto d’assicurazione”.
“In genere l’assicurazione”, spiega il segretario dell’associazione, “copre il rimborso per le spese mediche, l’annullamento del viaggio, la perdita dei bagagli, i furti, la responsabilità civile e la tutela legale. L’assicurazione si estende per un determinato periodo (da 3 a 365 giorni) e ha dei limiti di spesa per le varie categorie sopraelencate. Le società assicuratrici possono essere cercate su internet, che offre la possibilità di confrontare prezzi e garanzie; spesso il turista sottoscrive la polizza al momento dell’acquisto del biglietto o del pacchetto di viaggio, su proposta dell’agenzia”.
Quindi viaggiare assicurati offre dei sicuri vantaggi in caso di imprevisto, ma bisogna scegliere con estrema attenzione l’assicurazione che si sta sottoscrivendo.
“Ci sono, infatti, tetti di spesa che possono non soddisfare le esigenze del turista”, spiega ancora Mastrantoni. “Le franchigie (limite di spesa entro il quale è il viaggiatore a pagare) possono rendere poco interessante quel determinato tipo di assicurazione, le condizioni contrattuali possono essere troppo standardizzate e non adatte per specifiche situazioni.
Ecco alcuni esempi da tener presente.
“Per esempio, si ritiene che l’uso dell’aereo sanitario sia generalizzato, così come quello dello specifico personale infermieristico, invece, occorre verificarlo leggendo la polizza, perché alcune compagnie lo prevedono solo per alcuni Paesi; il viaggio di un familiare che raggiunga il turista infortunato è spesso previsto solo se c’è una degenza che ecceda i sette giorni; da verificare il rimborso delle spese sostenute per il familiare, perché quasi sempre riguardano solo il viaggio. La restituzione delle spese mediche è gravata da franchigia e riferita, in genere, ai casi di infortunio e non di malattia”.
Infine, conclude Primo Mastrantoni, è buona norma tenere a mente di portare una copia del contratto e i numeri telefonici da chiamare in caso di necessità.
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