Per la vicenda della paziente violentata in ospedale, un infermiere è stato sospeso per 5 anni con dimezzamento dello stipendio.

Per il caso di una paziente violentata in ospedale, un infermiere maceratese, F.B., è stato sospeso.

La decisione arriva dal direttore dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni, che ha stabilito per l’uomo la sospensione cautelare dal servizio per cinque anni (salvo revoca) con

con dimezzamento dello stipendio (con corresponsione, se dovuti, degli assegni familiari e della retribuzione individuale di anzianità).

I fatti

L’infermiere risulta indagato per una presunta violenza sessuale consumata lo scorso luglio all’interno dell’ospedale di Macerata ai danni di una paziente mentre era ricoverata nel reparto di Psichiatria.

Martedì scorso l’Ufficio dei procedimenti disciplinari della stessa Area vasta ha inviato al direttore la propria indagine interna.

Indagine condotta in modo del tutto autonomo da quello della magistratura condotta in relazione al contratto di lavoro e ai regolamenti interni.

Già il 15 luglio scorso l’infermiere era stato allontanato dal servizio per 30 giorni.

E questo proprio in virtù “della gravità dei fatti segnalati, per tutelare l’incolumità delle persone e garantire il regolare svolgimento delle attività assistenziali”, affermo Maccioni.

Dopo 30 giorni però l’uomo è tornato in servizio, sebbene non a contatto con il pubblico.

Maccioni, però, nel frattempo aveva trasmesso il provvedimento di sospensione all’Ufficio per i procedimenti disciplinari affinché accertasse quanto accaduto.

E questo al di là della rilevanza penale – che è pertinenza esclusiva della magistratura – proprio perché l’atto si configurava come una violazione del contratto di lavoro.

La presunta violenza si sarebbe infatti consumata in orario di servizio e, per di più, all’interno dell’ospedale.

“Assumo certi provvedimenti sempre con dispiacere e amarezza – ha dichiarato Maccioni – Ma è chiaro che quando si configura un comportamento discutibile o censurabile dal punto di vista etico e professionale non si può far finta di nulla”.

La Procura prosegue intanto le sue indagini e, qualora fosse accertata la violenza sessuale, scatterà il licenziamento.

 

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