Rischiosa la breve durata del segnale intermedio su una strada dove transitano molti mezzi pesanti, che necessitano di spazi di frenata maggiore rispetto agli altri veicoli

Il nostro Codice della Strada non prevede espressamente un tempo minimo di accensione del segnale “giallo” del semaforo. Secondo un orientamento prevalente, pertanto, la durata deve essere rapportata al tipo di incrocio: una durata di tre secondi, ad esempio, può risultare sufficiente traffico cittadino ma non altrettanto in un incrocio posto fuori dal centro abitato.
In altri termini va prevista una regolazione personalizzata di ogni incrocio in base alle caratteristiche dei luoghi , con tempi più elevati se i limiti di velocità sono maggiormente dilatati e, dunque, i veicoli possono raggiungere l’incrocio a velocità più sostenuta.
In tal senso si è espresso con una recente pronuncia il Giudice di Pace di Chieti, che ha accolto il ricorso presentato da un automobilista che era stato multato a un semaforo, il cui segnale giallo durava 3.978 ms, posizionato in una zona industriale in cui il limite di velocità era fissato in 50 km/h.
Per il Magistrato, infatti, la sanzione era da annullare in quanto la durata del giallo non appariva adeguata alla zona, creando un rischio su una strada su cui transitano molti mezzi pesanti che necessitano di spazi di frenata maggiore rispetto agli altri veicoli.
Nel caso in esame poi, oltre alla contestazione sulla durata dell’accensione del giallo, secondo il Giudice di Pace la multa era da annullare anche perché l’automobilista aveva contestato l’omologazione del Velocar che l’amministrazione locale non era stata in grado di dimostrare.

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