In un comunicato intersindacale le rappresentanze dei medici e dei dirigenti sanitari chiedono maggiore accessibilità e sicurezza delle cure

Un comunicato intersindacale diffuso da diverse rappresentanze di medici e dirigenti sanitari ha chiesto maggiore accessibilità e sicurezza delle cure, oltre a un incremento delle risorse nella Legge di Bilancio 2018.
Nella nota che è stata diffusa oggi, le associazioni – che rappresentano circa 100 mila medici e dirigenti sanitari – constatano che “la legge di bilancio 2018 persevera, al di là dell’incremento nominale, nel definanziamento della sanità pubblica”.
Ciò, secondo la nota, “sia in termini di risorse realmente disponibili sia in rapporto al PIL, non adeguando il fabbisogno del FSN in riferimento alla erogazione dei nuovi LEA per i cittadini ed alla incidenza dei costi contrattuali per il personale”.
Non solo.
Secondo le rappresentanze, le trattative per il rinnovo del CCNL della dirigenza medica e sanitaria sono in una fase di stallo. Ciò desta molta preoccupazione, in quanto la medesima situazione non si sta verificando anche in “altre categorie del mondo sanitario, segno della volontà di sabotare il contratto prorogandone di fatto il blocco”.
Quanto agli stanziamenti economici, il comunicato parla di risorse “inadeguate rispetto al prolungato saccheggio dei fondi contrattuali e alle economie realizzate grazie al turn-over dei dirigenti medici e sanitari”.
Situazione che fa il paio con il “costante peggioramento delle condizioni di lavoro dei dirigenti sanitari il Governo non ravvisa le caratteristiche di gravosità ed usura riconosciute ad altre categorie professionali”.

Il comunicato è stato firmato congiuntamente da Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-emac, Fp Cgil medici e dirigenti Ssn – Fvm federazione veterinari e medic, Fassid, Cisl medici, fesme, Anpo-Ascoti-Fials medici, Uil Fpl coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica e veterinaria.

Insieme, hanno denunciato come il prossimo esame di ammissione alle Scuole di specializzazione “lascerà fuori dai percorsi formativi e dall’accesso al lavoro 10.000 giovani medici mentre il Ssn non trova specialisti”. Inoltre, si sottolinea come siano in ritardo anche i processi di stabilizzazione dei precari, compresi quelli addetti alla ricerca.
Infine, nel comunicato congiunto su accessibilità e sicurezza della cure, si scagliano contro il taglio degli organici e la compressione decisa dei tempi dedicati ai pazienti.
Fatto che sta determinando un peggioramento della “qualità dell’assistenza e della prevenzione”.

Pertanto, le sigle tutte insieme hanno annunciato una campagna di informazione per sensibilizzare i cittadini su accessibilità e sicurezza delle cure.

A questo proposito, è stato proclamato lo stato di agitazione delle categorie interessate in queste date.
Giovedi 23 e venerdi 24 novembre si terranno assemblee di due ore nelle aziende sanitarie sul contratto di lavoro e sui fondi contrattuali.
Giovedì 30 novembre avrà invece luogo una riunione congiunta a Roma degli Esecutivi nazionali delle organizzazioni sindacali aperta alla stampa, ai responsabili sanità dei partiti, ai gruppi parlamentari.
L’obiettivo è “spiegare le ragioni di una o più giornate di sciopero nazionale di 24 ore dei medici, veterinari e dirigenti sanitari italiani nel periodo dicembre 2017-febbraio 2018”.
 
 
 
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