Fondamentale, secondo i ricercatori della Endocrine Society degli Stati Uniti, l’intervento di un nutrizionista; la corretta alimentazione, infatti, consente spesso di ripristinare cicli mestruali regolari

Il bersaglio principale sono ragazze adolescenti con basso peso, poco grasso corporeo e sottoposte a stress emotivo, ma anche atlete che bruciano più calorie attraverso l’esercizio di quante ne consumino a tavola, o ancora donne con disturbi alimentari come l’anoressia nervosa. E’ l’amenorrea ipotalamica, patologia  che si verifica quando l’ipotalamo rallenta o interrompe il rilascio di gonadotropina (GnRH).
Per far fronte a tale squilibrio energetico sono necessarie modifiche comportamentali. E’ quanto  affermano gli esperti della Endocrine Society degli Stati Uniti, che ha pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism delle nuove linee guida per la diagnosi e il trattamento della malattia. In particolare, secondo quanto riportato nel documento, gli operatori sanitari dovrebbero prendere in considerazione una diagnosi di amenorrea ipotalamica quando si trovano di fronte a adolescenti o donne che presentano abitualmente cicli mestruali distanziati di 45 giorni o che non hanno una mestruazione da almeno 3 mesi.
In tali casi occorre preliminarmente una diagnosi di esclusione che deve considerare le altre condizioni che potrebbero interrompere il ciclo mestruale, quali gravidanza, tumori benigni e disturbi surrenali. Quindi,  è necessario eseguire un esame fisico completo con valutazioni iniziali che comprendano i valori di estrogeni, ormoni tiroidei e prolattina; inoltre, per evitare perdita ossea, pubertà ritardata, e sterilità, oltre ad altre complicazioni, è importante impostare interventi medici, dietetici e di salute mentale.
In base alle linee guida, una parte della cura da non sottovalutare consiste nell’intervento di un nutrizionista; secondo i ricercatori, infatti, una corretta alimentazione, con l’introduzione di un numero maggiore di calorie, unitamente alla riduzione dell’esercizio fisico consente spesso di ripristinare cicli mestruali regolari. Il ricorso al trattamento ospedaliero, invece, dovrebbe essere preso in considerazione per le pazienti che presentano frequenza cardiaca bassa, pressione sanguigna bassa o uno squilibrio elettrolitico.
Fonte: J Clin Endocrinol Metab. 2017. doi: 10.1210/jc.2017-00131
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28368518

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