Intanto parte da Avellino il progetto ‘Asbesto 2.0’, per la mappatura negli Istituti scolastici con l’ausilio di droni e telecamere ad alta risoluzione

In Italia sono 2400 le scuole contaminate dall’amianto, e circa 400mila persone esposte tra strudenti  (350.000) e personale docente e non docente (50.000).  I dati, elaborati dall’Osservatorio nazionale amianto, sono stati diffusi ieri nell’ambito di un convegno sui 25 anni dalla legge sull’amianto organizzato alla Camera dei Deputati dal Movimento 5 Stelle. In occasione dell’incontro il Ministero della Salute ha reso noto che nel nostro Paese ogni anno sono circa 3000 i casi di malattie asbesto correlate. Tra queste si registrano 1.300 casi di mesotelioma, tumore al polmone spesso mortale.
I relatori presenti hanno evidenziato la carenza di discariche in Italia per l’amianto, cosa che blocca le bonifiche, e la mancanza di una mappatura completa dei siti a rischio. Secondo il Ministero dell’Ambiente tali siti sarebbero 53.000; per l’Ispra, l’istituto di ricerca del dicastero, i siti maggiormente a rischio, con amianto friabile, sono 380 e per la loro bonifica servirebbero 40 – 50 milioni di euro l’anno per almeno tre anni.
I numeri, tuttavia, sono parziali, a causa delle carenze di molte Regioni nella relativa fornitura. Nonostante infatti la Legge 93/2001 e il relativo D.M. 101/2003 istituiscano il cosiddetto piano nazionale amianto, con l’obbligo per le Regioni di trasmettere al Ministero i dati relativi alla presenza di amianto sul proprio territorio entro il 30 giugno di ogni anno, ad oggi tali dati risultano molto incompleti e non omogenei.
Intanto è in fase di partenza un progetto sperimentale proprio per il monitoraggio dell’amianto nelle scuole, che inaugura una metodologia che potrà essere progressivamente estesa sul territorio, fornendo, per la prima volta, un quadro omogeneo e scientifico del fenomeno a livello nazionale. Si chiama ‘Asbesto 2.0’  e si avvarrà delle più moderne tecnologie di telerilevamento, mediante l’utilizzo di droni dotati di telecamere ad alta risoluzione.
Il progetto nasce da un protocollo d’intesa firmato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dalla struttura di missione per l’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è condotto da Ancitel e Sogesid, con il coinvolgimento del Cnr per la validazione scientifica delle metodologie adottate. Tre le città pilota: si parte da Avellino; a seguire Pisa e Alessandria.

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