Ha sei anni e non può vaccinarsi perché soffre di una patologia. Così, i suoi compagni di classe sono stati vaccinati tutti prima dello scadere dei termini.

Se contraesse la rosolia, il morbillo o la difterite, il bimbo che non può vaccinarsi rischierebbe la vita. A causa della sua lunga storia clinica, infatti, il suo corpo non reggerebbe l’impatto con i farmaci. Inoltre, il piccolo non può andare a scuola se i suoi compagni non sono vaccinati.
Di fatto, per i bambini dai 6 ai 16 anni, la legge sui vaccini prevede il termine del 31 ottobre, per mettersi in regola. Quindi, dopo un mese dall’apertura della scuola, si può ancora presentare la dichiarazione sostitutiva in cui i genitori dichiarano che i bambini sono vaccinati, o la lettera con cui si impegnano ad accettare l’invito a immunizzare i figli.

I bambini che non possono vaccinarsi e la scuola

Di fatto, il termine del 31 ottobre, non avrebbe permesso al bimbo malato, che chiameremo Luigi, di poter varcare la soglia della classe il primo giorno di scuola. Perché proprio gli ambienti come le classi scolastiche, in cui ci sono molti bambini nello stesso luogo, per molto tempo, sono quelli più a rischio. In gergo medico si parla di “effetto gregge”, che crea le condizioni per una maggiore diffusione dei virus.
E mentre i genitori del piccolo Luigi si erano rassegnati all’idea che il figlio perdesse l’inizio della scuola, hanno avuto la bella sorpresa.

La classe di bimbi tutti vaccinati

Di fatto, in modo informale, le madri e i padri degli altri bimbi della classe di Luigi, sono stati contattati e messi al corrente della situazione dall’ufficio scolastico provinciale. Le famiglie si sono, quindi, premurate di fare in modo che i propri figli fossero vaccinati prima dell’inizio della scuola. Sembra dunque che, la classe del bimbo di Torino, sia composta da alunni in regola con la profilassi.
Tuttavia, ancora oggi, in altre classi il ritardo di alcuni genitori sta creando problemi ad altri bimbi malati, che non possono vaccinarsi e, quindi, neanche andare a scuola se i compagni non hanno eseguito la profilassi. Ma gli uffici scolastici sono al lavoro per far fronte alle difficoltà e cercare di risolvere i casi difficili, il più tempestivamente possibile.
 
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