In seguito a un’indagine svolta dai carabinieri del NAS di Taranto sono finiti nei guai quattro medici operanti a Brindisi, prestavano servizio all’interno di strutture pubbliche e in un ambulatorio privato

L’accusa per tutti e quattro è quella di aver prestato servizio presso un poliambulatorio privato, quando invece avrebbero dovuto trovarsi presso il presidio sanitario pubblico presso il quale lavoravano. Il licenziamento immediato è scattato per un medico radiologo scoperto a svolgere attività lavorativa privata nei giorni in cui risultava assente dall’ospedale per malattia. Il provvedimento ha fatto seguito ai diversi richiami che il medico aveva già ricevuto precedentemente per attività analoga.

Negli altri casi invece, che vedono coinvolti un anestesista e un medico del dipartimento di prevenzione, è scattata la sospensione dal servizio senza retribuzione fino a dodici giorni; è andata molto meglio al dermatologo implicato nella stessa vicenda, che, vicino alla pensione non ha avuto ripercussioni. Tutti e tre prestavano servizio presso l’Ospedale Perrino di Brindisi e contemporaneamente svolgevano attività privata presso il poliambulatorio di san Vito dei Normanni, come anche il radiologo licenziato.

Nello specifico, il dermatologo e l’anestesista sono accusati di aver svolto, visite mediche in libera professione nel poliambulatorio nonostante avessero optato per un rapporto di esclusività con l’Asl continuando comunque a percepire indebitamente l’indennità mensile aggiuntiva dell’esclusività.
Gli atti sono al vaglio della procura della Repubblica di Brindisi.

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