Approvato nell’ultima seduta l’ordine del giorno del senatore D’Ambrosio Lettieri (CoR) sull’articolo 8.2

Il ddl Gelli, recante “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”, resterà bloccato in Senato almeno fino al 6 dicembre, data di ripresa dei lavori di Palazzo Madama in seguito allo stop delle attività dovuto al referendum costituzionale.

L’esame del testo licenziato dalla Commissione Igiene e Sanità ha visto l’approvazione in aula dei primi sette articoli, con accantonamento dell’articolo 4. Nel corso dell’ultima seduta, in particolare, sono stati approvati gli articoli 6 e 7, mentre la votazione si è interrotta sull’articolo 8 per mancanza del numero legale dei senatori presenti in aula.

Prima che la seduta venisse rinviata a data da destinarsi, l’aula ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno firmato dal senatore  Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), in relazione all’articolo  all’art. 8 comma 2 del disegno di legge. L’emendamento 8.206, in particolare prevede la possibilità, per il paziente, di scegliere lo strumento della mediazione in alternativa alla causa.

“Si tratta di una vittoria figlia del buon senso – afferma d’Ambrosio Lettieri, componente della Commissione Igiene e Sanità – La mediazione in materia di responsabilità medica e sanitaria rappresenta il 6,6% delle mediazioni svolte in Italia. Nella pratica di ogni giorno, infatti, queste mediazioni si aprono e si chiudono con un accordo soprattutto laddove un’assicurazione non c’è perché la struttura ospedaliera non è proprio assicurata oppure perché si tratta di sinistri sotto la soglia della franchigia e quindi a gestione diretta”.

“Le statistiche – continua il senatore – dicono che il tasso di adesione alla mediazione aumenta quando non sono coinvolte le assicurazioni. In realtà il meccanismo dell’assicurazione obbligatoria funziona quando ci sono molti assicurati e un rischio distribuito. È stato constatato che nelle regioni dove si pratica l’autoassicurazione le Asl sono più propense a partecipare attivamente al tavolo della mediazione e a chiudere gli accordi, soprattutto per le pratiche di valore medio basso. Per agevolare gli accordi ed eliminare il contenzioso c’è, in definitiva, bisogno di strumenti molto più agili e possibilmente lontani dal processo. Questo nell’interesse, innanzitutto, del paziente”.

Per D’Ambrosio Lettieri, l’ordine del giorno, invece, impegna il Governo, “a valutare l’opportunità di apportare modifiche alla disciplina del processo penale, finalizzate a escludere le lesioni colpose commesse nell’esercizio della professione sanitaria dal novero dei reati per i quali è prevista la citazione diretta in giudizio; a introdurre la possibilità di citazione, a richiesta dell’imputato, dell’assicuratore dell’esercente la professione sanitaria nell’ambito dei processi penali per responsabilità sanitaria a carico di quest’ultimo”.

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