A frenarne la diffusione, oltre alla scarsa disponibilità dei dispositivi, anche il fatto che non tutti i diabetici ricevano la prescrizione di utilizzo da parte dello specialista necessario per ottenere il rimborso

Nelle ultime settimane è stato reso disponibile anche in Italia un nuovo microinfusore di insulina di ultima generazione. Una novità che potrebbe aiutare il diffondersi nel nostro Paese di questi dispositivi per il controllo costante della glicemia nelle persone con diabete di tipo 1 – malattia autoimmune che colpisce prevalentemente i giovani e che secondo l’OMS colpisce il 3% della popolazione mondiale -, oggi ancora poco utilizzati.

Va infatti ricordato che in Europa la percentuale di persone che utilizza il microinfusore è compresa tra il 5 e il 15%, con l’Italia che si assesta nella parte bassa della “forchetta”. Situazione diversa negli USA, paese in cui questa tecnologia è disponibile da più tempo, dove la percentuale di chi utilizza questi dispositivi è prossima al 40%.

A frenare finora l’utilizzo dei microinfusori nel nostro Paese, oltre alla disponibilità dei dispositivi, ha contribuito anche il fatto che non tutti i diabetici ricevano da parte dello specialista la prescrizione di utilizzo di questo sistema – indispensabile per ottenere il rimborso – peraltro con marcate differenze tra Regione a Regione.

I dispositivi di microinfusione sono in grado di monitorare costantemente la glicemia e di rilasciare insulina solo quando serve. In tal modo permettono di evitare i controlli della glicemia e la somministrazione di insulina tramite iniezioni sottocutanee. Di fatto, il microinfusore “imita” l’azione del pancreas, fornendo costantemente insulina all’organismo sulla base delle necessità calcolate momento per momento.

Dal punto di vista pratico, il dispositivo con microinfusore è costituito da due parti: il microinfusore vero e proprio, con la cartuccia di insulina, e il sistema di controllo remoto che somiglia ad uno smartphone. Il microinfusore, a contatto con la pelle, una volta messo in funzione dispenserà micro-dosi di insulina (fino a 480 al giorno). Il tutto gestito, in base alle esigenze personali, attraverso un sorta di “app”. Un indubbio vantaggio per il paziente diabetico, che non sarà più costretto a fermarsi a misurare la glicemia e decidere quando effettuare l’iniezione.

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